Pietro Montandon e la luna di Consolo

Di Redazione / 09 Novembre 2021

Pietro Montandon è il protagonista di "Lunaria", tratto dall'omonimo testo di Vincenzo Consolo, regia di Daniela Ardini, una produzione Lunaria Teatro, Genova che sarà stasera e domani al Teatro Libero di Palermo e il 12 e 13 novembre al Centro Zo di Catania (ore 21) per la rassegna "Altrescene".

Palermo di fine Settecento, una mattina il Viceré si sveglia madido e tremante: ha sognato che la Luna è caduta dal cielo e, una volta raggiunto il terreno, si è spenta, lasciando nel cielo un buco nero. La giornata del Viceré prosegue nella sala delle udienze dove arriva Messer Lunato, uno strambo viaggiatore in mongolfiera. A conclusione dell’udienza i ministri srotolano una mappa sulla quale sono indicati i possedimenti vicereali sul quale il Viceré fa scorrere il suo scettro che inspiegabilmente si impunta su una estrema Contrada senza nome. Proprio lì, alcuni villeggianti guardano sorpresi la luna che sta per sorgere e che appare insolitamente grande e colorata, in parte di rosso scarlatto.

Uno dei testi più ricchi di suggestione della drammaturgia contemporanea e insieme un capolavoro della letteratura del Novecento, Lunaria, favola scritta da Vincenzo Consolo, vincitrice nel 1985 del Premio Pirandello, realizzata in prima nazionale da Daniela Ardini e Giorgio Panni nel 1986 e successivamente realizzata in molte versioni in Italia e all’estero.

Lunaria la favola della luna, che vuole far sognare il pubblico nell’anno che celebra la “conquista” umana dell’astro poetico. Per Consolo la sua caduta “rappresenta l’allontanamento della poesia dal mondo”, poesia che è invece illusione necessaria contro la precarietà della storia e della vita.

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Pubblicato da:
Ombretta Grasso
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