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Per il Salvator Mundi un ‘Louvre saudita’

Per ora il Leonardo resta sottochiave in magazzino a Ginevra

Di Redazione |

(di Alessandra Baldini) (ANSA) – NEW YORK, 20 AGO – Il quadro più caro nella storia del mondo finirà al centro di un nuovo museo in Arabia Saudita: è quanto rivela un nuovo documentario in due parti della Bbc sul principe ereditario saudita Mohammad bin Salman che nel 2017 avrebbe acquistato da Christie’s a New York il Salvator Mundi attribuito a Leonardo per 450 milioni di dollari, un record nella storia delle aste. In attesa della nascita del “Louvre delle sabbie”, l’immagine frontale di Cristo con in una mano un globo di cristallo e l’altra alzata in atto benedicente è sotto chiave in un caveau di Ginevra, non sullo yacht del suo acquirente che lo aveva comprato attraverso un prestanome. “E’ in magazzino da allora”, ha detto all’emittente britannica un confidente del reale di Riad. Continua dunque il giallo con l’aggiunta di un nuovo tassello: “Salman vuole costruire un enorme museo a Riad e fare del Salvator Mundi l’oggetto-ancora dell’esposizione”, ha detto alla Bbc Bernard Haykel, professore di studi mediorientali a Princeton, che lo avrebbe appreso direttamente dalla bocca del principe, il cui obiettivo sarebbe a sua volta di replicare l’esempio del Louvre dove il 90% dei visitatori passa con il solo scopo di vedere un’altra opera di Leonardo, la Monna Lisa.

Secondo Haykel, con l’acquisto del quadro Salman avrebbe inteso sfidare di petto la leadership islamica conservatrice del suo Paese: “Non lo avrebbe comprato soltanto per far da magnete per i turisti, ma anche per proclamare la proprietà su uno dei più importanti dipinti del mondo che raffigura Gesù”. Secondo la Bbc, l’acquisto “ci dice molto di quel che pensa, della sua volonta’ di assumersi rischi e di prendere le distanze dalla societa’ religiosa su cui governa. E soprattutto della sua determinazione di competere con l’occidente attraverso dimostrazioni di potenza”. Per coronare l’obiettivo di dotare l’Arabia Saudita di un “Louvre del deserto”, Salman avrebbe messo quindi a contratto a Riad importanti esperti d’arte occidentali: tra questi la britannica Iwona Blazwick, ex direttrice della Whitechapel Gallery di London, e, più di recente, l’ex direttore del British Museum Hartwig Fischer, dimissionario dopo lo scandalo scoppiato la scorsa estate per le migliaia di oggetti rubati sotto la sua sorveglianza da un ex curatore. In luglio la Commissione Saudita per i Musei ha annunciato la nomina del 61enne storico dell’arte tedesco a direttore fondatore di un nuovo museo delle culture del mondo che dovrebbe aprire a Riad nel 2026.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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