La longevità artistica, il segreto per superare la barriera del tempo, delle generazioni, delle mode imperanti e transitorie. Sotto questo aspetto l’Emilia, più che la Romagna, è stata una terra prodiga, fertile. Lunga la lista degli artisti, da anni perennemente in prima fila sul mercato musicale.

Tra questi I Nomadi, formazione storica, guidata da Beppe Carletti, leader e storico fondatore, insieme al mai dimenticato Augusto Daolio. Sulla strada da oltre cinquant’anni, con regolare precisione, erogano concerti, album, soprattutto gesti di solidarietà umana.

Il 2018 nasce con un disco appena pubblicato, “Nomadi Dentro”, fin dal titolo chiarissimo ed una tournee teatrale, che attraversa buona parte del paese. Dieci canzoni inedite in pieno stile della band emiliana, dall’iniziale Decadanza, facilmente memorizzabile per il riff orecchiabile, a Nomadi, composta con i caratteri stilografici da Francesco Guccini. Ne abbiamo parlato Beppe Carletti.

Dopo mezzo secolo di strade, concerti, canzoni, il motivo che vi spinge a restare sul palco?

«Non c’è nessuna motivazione particolare o per esprimerla con un termine culinario, ricetta. Stare sul palco ed incontrare il nostro pubblico, e’un divertimento sano e puro».

Se incontrare il vostro pubblico è un divertimento, lo stimolo per concepire nuove canzoni da dove arriva?

«”Nomadi Dentro”,arriva dopo un periodo di stasi discografica e senza alcuna retorica, e’un album che riporta alla buona storia dei Nomadi».

Beppe Carletti con l’autore dell’articolo durante l’intervista

Siete riusciti a convincere Francesco Guccini a scrivere nuovamente per voi.

«La sintonia con Francesco non si è mai interrotta, abbiamo avuto la buona sorte di convincerlo per questo brano che si chiama “Nomadi”, idealmente il nostro status di vita».

L’anno appena trascorso, vi ha visto con una buona presenza in terra di Sicilia

«Rimane una regione che per caratterristiche e alcune abitudini, si avvicina al clima ambientale ed umano della mia Emilia, citare del calore intorno ai nostri concerti, è superfluo».

A proposito di concerti, parte un tour che tocca buona parte del paese.

«Siamo felici di riprendere la via dei teatri e incontrare in un ambiente più ovattato, la nostra gente».

Da qualche mese avete una nuova voce che guida il repertorio?

«Yuri Cilloni, era il cantante di una tribute band dei Nomadi, non credo pensasse di poter diventare il cantante del suo gruppo preferito. La vita, a volte, mostra il suo lato migliore, coronando i sogni di ognuno».