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Ozpetek: “Troppi gay? Sono gli altri che li tolgono”

Arriva domani su Disney + la serie "Le fate ignoranti". Le differenze con il film e i bacetti di Argentero

Di Redazione |

I baci tra Luca Argentero e Edoardo Scarpetta sono bacetti e assai casti, si vedono poi Ambra Angiolini e Anna Ferzetti, una coppia sposata, fare un bagno a mezzo busto in una vasca da bagno, e poi Scarpetta che bacia Cristiana Capotondi, ma nulla di morboso, tutto pulito, ci si commuove molto e si ride soprattutto grazie a Paola Minaccioni e a Carla Signoris nelle Fate Ignoranti, la serie di Ferzan Ozpetek in otto puntate dal 13 aprile per gli abbonati di Disney+. Non mancano ovviamente le tavole imbandite nella famosa terrazza, il cibo e uno sguardo profondo su Roma. Punta di diamante la colonna sonora che vede Mina interpretare il brano originale 'Buttare l’amore'.

"Troppi omosessuali nei miei film? Il problema – dice Ozpetek – non sono io, che poi questo tipo di differenza non le fa neanche mia nipote, è la normalità, sono gli altri che tolgono, non io che li metto». Le Fate Ignoranti 20 anni fa fu un successo che cambiò lo sguardo sulla società ora va alla prova serialità. Una produzione di Tilde Corsi per R&C Produzioni in contemporanea in più di settanta Paesi con il titolo internazionale The ignorant angels. Ed è la prima serie italiana Disney Original. L’ultima puntata dura più di tutte le altre ed è stata girata a Istanbul. Una serie scritta da Gianni Romoli e Özpetek (che fa da showrunner). Ricalca le orme del suo film, che torna qui a dirigere assieme a Gianluca Mazzella.

Cristiana Capotondi ed Eduardo Scarpetta sono i protagonisti insieme a Luca Argentero, Carla Signoris, Serra Yilmaz (c'era anche nel film originale), Burak Deniz, Paola Minaccioni, Ambra Angiolini, Anna Ferzetti, Edoardo Purgatori e Filippo Scicchitano. "Quando è uscito il film non era ancora successo l’attentato alle Torri Gemelle, questo è un fatto che ha cambiato lo sguardo, ha portato a una chiusura verso le cose», ha raccontato il regista «i politici non conoscono i sedicenni o i ventenni, loro hanno una mentalità aperta. La mia generazione, invece, è più bacchettona».

«A partire dalla sceneggiatura mi è venuta voglia di cambiare le cose, ad esempio l’incidente che apre la serie con Luca Argentero l’ho voluto davanti al Colosseo, ma mi dicevano che in quel luogo nessuno doveva morire. Ho convinto il Comune. Il lavoro di Scarpetta era inizialmente il gommista, ma poi mi sono innamorato del lavoro di scenografi dell’Opera e così l’ho fatto diventare un pittore». E poi volevo far vedere Roma in maniera non turistica. A serializzare la storia è stato Romoli, è il mio idolo, io lavoro di 'sesto senso'. A volte improvvisavo, mi dicevano che non potevo, ma alla fine la Disney approvava. Ma bisognava sempre tener presente che la serie era di stampo internazionale».

Romoli spiega: «Nel film il punto di vista era quello della protagonista. Ora c'è un mondo di uguali, quindi abbiamo molti punti di vista. E’ la storia di un gruppo e la forma seriale aiuta a trattare le storie individuali di tutti i personaggi. Il gruppo diventa un avamposto di resistenza». Circa le politiche di inclusività della Disney commenta Ozpetek osserva: «Per noi è stato importante che la Disney non abbia visto nei personaggi delle rappresentazioni della comunità LGBT ma delle persone. Si tratta di parlare di uomini e donne e della vita, siamo tutti uguali e diversi. Non definisco le persone in un modo o nell’altro».

Per Cristiana Capotondi: «Oggi forse è anche accettabile per una donna che il marito l’abbia tradita con un uomo, ma il fulcro del dolore di Antonia è che ci fosse una vita dietro a questo tradimento, una casa. E poi è particolarmente furba e malandrina, la sceneggiatura è stata viva, ci sono stati tanti cambiamenti in corso. Tutti ci chiedevamo se avremmo potuto essere creativi ma è stato invece possibile, portando elementi del mio temperamento, così diverso da quello di Margherita Buy che interpretò Antonia nel film, attrice che adoro e che ho contattato prima di girare il film, ma più riservata di me». Scarpetta rileva: «In un film hai una scena per trasmettere un’emozione mentre in una serie puoi avere addirittura un episodio. Le scene cambiavano in continuazione, si sperimentava, non ci si fossilizzava mai su quello che era stato scritto». Ambra Angiolini «dopo tanti anni di militanza, dell’associazione Mario Mieli, finalmente la pratica».   COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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