ROMA
Orizzonte e sguardo, l’occhio di Ortega
ROMA, 9 GEN – L’ orizzonte e lo sguardo, un legame per trovare “altri tipi di itinerari, fondamentalmente mentali, ma, a loro volta, spaziali”. E’ l’intreccio che occupa un ruolo centrale nel lavoro dell’ artista messicano Luis Felipe Ortega, di cui il Macro Testaccio ospita dall’ 8 febbraio al 22 marzo “A Horizon Falls, a Shadow”, prima mostra personale in Italia con opere che spaziano tra video,fotografia,installazione, disegno. La produzione di Ortega, che ha rappresentato il Messico alla 56.a Biennale di Venezia, ruota intorno all’ “esercizio dell’osservazione” e richiede una visione prolungata. Se in “Horizons” (2013 – 2017) il lapis compone le tonalità diverse di un orizzonte, di uno spazio reale quanto mentale, in “Looking trougth something that appears to be oneself” (2014) il visitatore è invitato a rispecchiarsi nei frammenti del reale, fotografati. Nel video Altamura (2016) le immagini di un paesaggio, accompagnate dalle voci di poeti, scrittori filosofi, scorrono quasi come fotogrammi.