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Massimo Ranieri arriva in Sicilia, cresce l’attesa per gli spettacoli di Taormina e Palermo

Di Salvo Pistoia |

C’è chi ancora lo ricorda in bianco&nero a “Canzonissima” o “Partitissima”, tra navigati interpreti della canzone italiana,  a contendersi la palma del migliore giovane con Gianni Morandi. Strana la vita, dopo tanti anni Massimo Ranieri è ancora la’, a gestire una carriera densa di successo, sempre ai massimi livelli. «È la mia vita. In fondo sono un eterno Peter Pan. È questa la molla». Infaticabile, Massimo Ranieri arriva in Sicilia per una doppia data del suo spettacolo “Sogno o son desto”, due tappe organizzate da Puntoeacapo con la direzione artistica di Nuccio La Ferlita: sarà il 27 agosto al Teatro Antico di Taormina e il 28 Agosto Teatro di Verdura Palermo. 

Nel duplice ruolo di attore e cantante, Ranieri porterà in scena il teatro umoristico e le più celebri canzoni napoletane. E naturalmente non mancheranno, accanto ai suoi successi, novità musicali e sorprese teatrali, proposte con la formula che nelle precedenti edizioni ha già conquistato le platee di tutta Italia.

Sogno e son Desto è un titolo giocoso e provocatorio, un inno alla vita, all’amore e alla speranza.  Dopo il grande successo delle prime serate su Rai Uno, lo spettacolo di Massimo Ranieri calca i palchi teatrali, ideato e scritto con Gualtiero Peirce, accompagnato dall’orchestra formata da: Max Rosati (chitarra), Andrea Pistilli (chitarra), Flavio Mazzocchi (pianoforte), Pierpaolo Ranieri (basso), Luca Trolli (batteria), Donato Sensini (fiati), Stefano Indino (fisarmonica), Alessandro Golini (violino).

Massimo Ranieri, aveva dato segnali di duttilità sul grande schermo insieme ad Ottavia Piccolo in “Metello” di Mauro Bolognini, virando fra teatro, cinema e lettura della canzone classica partenopea. Al di la’delle imprese festivaliere, sembrava avesse accantonato il cosmo musicale, della canzone inedita. Bontò e fortuna, hanno deciso che incontrasse sulla sua strada un’incantatore di suoni e ricerca, tal Mauro Pagani, prodigio e fine cesellatore per il miglior periodo progressive della Premiata Forneria Marconi. Sono nati album di ricerca sonora, dai suoni mediterranei, inseriti nel repertorio storico napoletano e in seguito applicati al repertorio italiano.

Crooner, intrattenitore, attore, voce….che definizione dai a te stesso dall’alto di una carriera sempre in prima fila?

«Ho iniziato con piccoli passi e grandi dosi di umiltà. Mi ritengo ancora un semplice operaio dello spettacolo»

Napoli è ancora mille colori?

«Sicuramente e ancor più pensando al magnifico affresco che ha dipinto Pino Daniele. A distanza di quaranta anni, quando era una “carta sporca”, adesso è una città da scoprire, con il suo carisma e le mille sfaccettature»

Con Mauro Pagani, hai creato un sodalizio di rilettura sugli standard partenopei. La prossima tappa?

«Stiamo vagliando varie ipotesi. Desideriamo proseguire su questo percorso di qualità e ricerca allo stesso tempo, senza che la fretta minacci la realizzazione di un’ulteriore capitolo».

Il momento, nella tua carriera, in cui hai percepito di poter raccontare la tua vita al pubblico?

«Il primo giorno che ho messo piede su un palcoscenico, nel lontano 1964».

E ora è pronto per salire sul prestigioso palco del Teatro Antico di Taormina e poi su quello del Teatro Verdura.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA