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Mario Biondi a Taormina: «La Sicilia è baciata da Dio, torno qui il più possibile»

Al Teatro Antico il cantante catanese con il suo spettacolo ”Crooning special night”, omaggio alla musica jazz e soul con uno stuolo di guest star

Di Gino Morabito |

È considerato l’erede naturale dei mostri sacri della musica nera. Dai cori gregoriani delle chiese alle collaborazioni con i big internazionali, Mario Biondi continua a regalare emozioni che arrivano dritto all’anima. Quella “black soul” che lo ha reso uno dei nostri maggiori vanti nel mondo.Sarà domani al Teatro Antico di Taormina con “Crooning special night”. Uno show che vedrà alternarsi un insieme di grandi nomi e mondi artistici, tutti fortemente accomunati dal talento e dalla qualità. Guest star Gregory Porter, considerato uno dei migliori cantanti jazz viventi.

Accompagnati eccezionalmente dagli archi suonati dai giovani dell’Orchestra del Conservatorio “Vincenzo Bellini” di Catania, completano la formazione sul palco i fiati e la sezione ritmica della band con la quale Mr. Ranno si esibisce live da anni. Il concerto, co-organizzato insieme a Puntoeacapo srl, rientra nella programmazione degli spettacoli promossi dalla “Fondazione Taormina Arte Sicilia” per la rassegna internazionale “Festival Taormina Arte”.

Gran finale dell’estate 2024 nella sua Sicilia. Si torna sempre agli affetti, alle radici, per mettere a fuoco sé stessi?«Ci torno il più possibile perché sono profondamente innamorato della mia Catania. Poggiare i piedi su questa città lavica è un’emozione difficilmente esprimibile a parole. La Sicilia è baciata da Dio. Una terra piena di bellezza, intelligenza e di grandissima empatia».

Crede che la nostra terra sia in grado di offrire lo spazio adeguato per l’eccellenza? O piuttosto sia quello straordinario palcoscenico dove mostrare una “fortuna” fatta altrove?«Anch’io sono andato fuori per avere la possibilità di realizzarmi. Ma sento dentro la straordinaria energia della gente di Sicilia, che arriva con tutto il suo affetto e il suo rispetto e mi dice: “Noi ti seguiamo da sempre”».

Se le fosse concesso di amministrare Catania per un giorno, quale sarebbe il primo provvedimento da prendere?«I limiti ci sono, li riconosco, e sarebbe fin troppo facile muovere delle critiche. Ma, da inguaribile sognatore, darei un bacio in fronte alle persone esortandole a volere bene. È questo, secondo me, il sentimento principale da trasferire ad ogni popolo: la benevolenza nei confronti di sé stessi e degli altri».

Più in generale, sembrerebbe che ogni scelta fatta sia improntata sul male minore.«Riferendoci anche e soprattutto alle alte sfere politico-istituzionali, si ha come la sensazione che scelgano in funzione del meno peggio. Ed è, quello, un modo di edificare la società che non mi piace».

Ambasciatore del “best of soul” nel mondo, è lo straordinario esponente del “crooning”, uno stile che si contraddistingue per dare maggiore importanza alle parole. Quali sono quelle, nelle quali la sua vita ha trovato riscontro?«Una delle mie preferite è armonia, fra gli elementi fondamentali per creare una bella comunità in cui vivere. Inoltre si addice, sia all’aspetto umano, sia a quello musicale».

Dai fortunati esordi di “This is what you are” fino alle nuove reinterpretazioni de “La donna cannone”, “E tu come stai?”, “Pensiero stupendo”. Qual è il vero volto dell’amore? È più famelico, contemplativo o digitale?«È un sentimento stratificato, moderno e antico allo stesso tempo. Sarebbe scontato dire quanto ami la mia famiglia, forse un po’ meno la grandissima tenerezza che provo nei confronti di mia mamma, che ancora si imbarazza quando la prendo sottobraccio».

E suo padre?«È sempre stato lui a spingermi, spronarmi, sostenermi. Era un vulcano, l’esemplificazione della forza di carattere, della personalità. Anche nei momenti peggiori, tirava fuori il meglio. E quello mi ha lasciato: salgo sul palco e “Yeah! Avanti tutta”».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA