Spettacoli
Marcella Bella: «Il mio viaggio nel soul-pop»
Catania – Andare e tornare. Forse non è un caso che Marcella Bella abbia scelto una foto che la ritrae seduta in treno per annunciare, via social, il suo imminente ritorno a Catania. Tanti anni fa, ancora giovanissima, fu lo stesso mezzo a portarla lontana dalla sua Sicilia. Via da casa, inseguendo il sogno, poi realizzato, di diventare una delle voci più amate della musica leggera italiana. Adesso il ritorno nella città natale e il debutto di nuovo tour, il primo dopo tanti anni. Un giro di live che inizia come un omaggio alle Sud (dopo Catania, tappe a Reggio Calabria, Isernia, Aprilia, Pescara, Lecce e Napoli) e prende le mosse dal ritorno discografico dello scorso settembre, con “Metà amore metà dolore”, prodotto da Mario Biondi che ne ha firmato anche i brani con Mogol, Max Greco, Stefano Pieroni e i fratelli Bella, Gianni, Rosario e Antonio. Così il concerto di domani sera al Metropolitan – organizzazione firmata Puntoeacapo con la direzione artistica di Nuccio La Ferita – ha tutto il sapore del grande evento.
Il suo ritorno sul palco non poteva che partire da Catania?
«Mi è sembrato giusto, logico e naturale. È la mia prima volta nei teatri e ci tenevo tanto a fare questa tournée dopo il successo che abbiamo avuto con “Una serata Bella” su Rete 4. In quell’occasione mi è tornata la voglia di cantare dal vivo, anche perché sono tanti anni che non lo faccio. Ho voglia di farmi dare un grande abbraccio da tutti i miei fans che da tanto tempo mi chiedevano di tornare a fare i concerti. Adesso ci siamo ed è stato bellissimo dire: cominciamo da Catania!».
C’è stata già una “data zero”, a Nova Gorica. Una sorta di prova generale. Com’è stato riassaporare il contatto col pubblico?
«Bello. È stato bello ed emozionante. Sono venuti tutti i miei fans storici che mi seguono dappertutto, quindi immagino che ci saranno anche a Catania. Era un teatro piccolino ed è stato come cantare in famiglia. Ho provato emozione ma anche tanta gioia perché quando sono sul palco mi sento felice».
“Metà amore metà dolore”: un po’ come la vita?
«Sì, magari non in questa percentuale ma è chiaro che la vita è fatta da tante sfumature, da tante emozioni e da tante esperienze. Nell’amore c’è la gioia ma ci sono anche tante altre cose. Purtroppo è difficile vivere un amore che non ti dia anche un po’ di dolore. Però, a volte, quel dolore è solo sofferenza momentanea».
La collaborazione con Mario Biondi come è maturata?
«È stato tutto abbastanza naturale. Mio fratello Gianni lo conosceva da tempo, da quando era ragazzino. Conosceva anche suo padre e aveva provato anche a fare il suo produttore. Hanno collaborato. L’ho chiamato per fare una puntata di “Un serata Bella” dedicata a Gianni e lui ha accettato con grande disponibilità. Da lì gli abbiamo fatto sentire una delle nuove canzoni e lui è stato entusiasta. Tanto che poi mi ha chiesto se poteva produrmi il nuovo disco. Ho accettato con gioia».
Nel disco si è fatta trasportare verso nuove sonorità.
«I nostri generi musicali si sono uniti ed è nata una cosa che ho chiamato soul-pop. La melodia del mio pop si è unita sound di Mario, alla sua eleganza ed è venuto fuori, a detta di molti, un disco bellissimo. Mi sono impegnata molto perché affrontavo un genere non mio però devo dire che questa musica mi ha fatto ritornare a quand’ero bambina. A casa mia si ascoltava tanta musica nera. Gianni la adorava. Dalla mattina alla sera metteva dischi di Otis Redding o di Stevie Wonder, quindi sono cresciuta con questa tipologia di musica e devo dire che per me è stato come un ritorno al passato. In più sono molto curiosa musicalmente, mi piace affrontare nuovi generi, mi piace cantare canzoni di altri autori, sono una curiosa in generale e mi ha fatto bene questa nuova avventura».
Che spettacolo sarà?
«Un live strutturato come un viaggio. Con tutti i miei grandi successi da ieri all’oggi, raccontando cose che mi sono accadute nel corso degli anni, tanti aneddoti legati agli amici e agli autori che sono stati compagni di questa lunga carriera. Non dimentichiamoci che io canto da più di 45 anni. Ho cominciato ragazzina, ho fatto il mio disco a 16 anni e a 19 è arrivato il grande successo. Insomma, ho bruciato tutte le tappe. La mia è stata una carriera lunga e con qualche pausa, visto che ho tre figli. Ogni tanto, da buona mamma, mollavo la musica e ritornavo nei ranghi perché volevo godermi la famiglia. Un valore che mi è stato trasmesso dai miei genitori”».
Quanto sono stati importanti questi affetti nella sua carriera?
«Come donna del Sud è stato fondamentale avere la famiglia che mi sosteneva anche nei momenti non dico infelici ma meno belli. Il fatto di avere la mia famiglia vicina e dei fratelli molto protettivi mi ha aiutato ad essere una donna più sicura. Oggi mi sento una donna… equilibrata, questo è il termine giusto. Ho raggiunto il mio equilibrio, sia artisticamente che come donna. E non è facile nel nostro campo».
Tornando al concerto, ci saranno tante sorprese…
«Certamente. Ci saranno dei video, delle proiezioni della Marcella degli anni ’70 e ’80. Mi racconterò insieme alle persone che mi amano. Probabilmente ci saranno tutti i miei fratelli e spero tanto che Gianni mi venga a sentire in una serata che per me sarà magica».
Sul palco, al pianoforte, anche suo fratello Rosario.
«Rosario suona con me ed è anche l’autore di molte mie canzoni, compresa “L’ultima poesia”, così come di alcuni pezzi del nuovo album. È stato bravissimo ed ha fatto delle canzoni stupende”».
Per ricominciare ha voluto l’abbraccio della sua Catania. La Sicilia le manca?
«Per lavoro sono andata a vivere a Milano dove ho cominciato la carriera, però nel cuore, come tutti i siculi, ho sempre la mia terra. È chiaro che quando devo andare in Sicilia per qualche ragione ci vado sempre molto volentieri e non se non ci devo andare per lavoro mi organizzo per andarci per amore, per vacanza, per stare con i miei fratelli. Ho un legame speciale con Catania e sopratutto con l’Etna. Sento che tutta l’energia che ho dentro me l’ha data questo vulcano”».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA