Spettacoli
Manlio Dovì, dal Bagaglino al suo primo amore: il teatro
Gli anni trascorsi ad animare serate, sono state un ottimo esercizio di formazione verso gli standard che desiderava raggiungere, l’immensa platea televisiva, il respirare l’atmosfera teatrale.
Manlio Dovì, verve da istrione a parte, tendenzialmente si è allenato con la sua voce, prendendo a prestito per storpiare successivamente, un catalogo talmente ampio da passare senza alcuna difficoltà, dalle varie gallerie contemporanee di personaggi pubblici, politici avezzi al potere, cantanti colonne della musica.
Il successo nazional popolare esploso con “Biberon”, prodotto tv realizzato al Salone Margherita in Roma, entrato nelle case degli italiani, cambiando la vita ai vari protagonisti della squadra capitanata da Oreste Lionello, Pippo Franco e Leo Gullotta.Nella maturità, Dovì si è trasformato in saggio gestore di se stesso, intercalando i suoi interessi teatrali a quelli di doppiatore o attore impegnato a ricoprire ruoli delicati.
Hai iniziato il tuo percorso intrattenendo il pubblico sciorinando imitazioni ed effetti sonori“Rumorista”, era il termine affibbiatomi da addetti ai lavori per quanto riuscivo a plasmare con la voce girando intorno a virtù e tic di vari personaggi
L’esperienza del Bagaglino.Notevole per crescita intorno ad Oreste Lionello, Pippo Franco, Leo Gullotta, Pingitore, il conseguente impatto e successo televisivo
Il presente a districarsi tra ruoli per il teatro e la nuova passione in veste di doppiatoreL’esperienza gratificante è arrivata da una collaborazione con il Comune di Palermo per “Le Favole da Villa Trabia”, la mia personale rivisitazione di “Don Chisciotte”
Tempo di emergenza sanitaria e il contesto che ne segueMomento complicato, difficile trarne una lettura chiara e limpida per quello che verrà, se è vero che gli scienziati stanno curando la nostra salute, spero che il teatro continui a curare la nostra anima.
Tra rassegne e serate, l’attore palermitano toccherà alcune città siciliane, 8 agosto Arena Re, Campofelice di Roccella.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA