Per un caso di positività al Covid-19 lo spettacolo “Italiani brava gente” in programma nel fine settimana al Teatro Metropolitan di Catania per “Una Stagione a 4 Stelle – Gilberto Idonea” viene sostituito con “L'importanza di essere Idonea”, one man show con Alessandro Idonea nato da una costola dello spettacolo con cui il padre Gilberto rendeva omaggio ai padri del teatro siciliano. Quella che andrà in scena al Teatro Metropolitan di Catania sabato 12 e domenica 13 marzo (sabato alle ore 17.30 e alle ore 21; domenica alle ore 17.30) è una versione rivista e corretta di quel One Man Show nato nel 2007 come tributo all'attore Angelo Musco, in occasione del 70° anniversario della scomparsa, con cui Gilberto Idonea ha calcato i palcoscenici di tutto il mondo: dal Brasile agli USA, dal Canada all'Argentina. Uno spettacolo nato per ricordare il grande Angelo Musco e i suoi autori di riferimento, ma anche per valorizzare e divulgare il vasto repertorio del teatro comico siciliano che negli anni Trenta era diventato punto di riferimento per la drammaturgia italiana ed europea.
Alessandro idonea porta in scena quella che può essere considerata una grande lezione di teatro che si snoda attraverso una carrellata di pagine teatrali e letterarie di autori isolani, una messinscena utile a ricordare che, se non ci fosse stato Nino Martoglio, non avremmo certo avuto un attore come Angelo Musco e, successivamente, un drammaturgo come Luigi Pirandello. “L'importanza di essere Idonea” è uno spettacolo che racconta una Sicilia diversa dal “solito”, ben lontana da luoghi comuni e cliché, ovvero quella terra che ha esportato ed esporta cultura nel mondo, non mafia.
«Il progetto nasce prima di tutto nelle università del mondo dove mio padre teneva le sue lezioni sul teatro siciliano – dice Alessandro Idonea – poi nel 2007 è diventato uno spettacolo a tutti gli effetti. Oggi sono io a riprenderlo perché mi sono reso conto, come diceva Ignazio Buttitta, che ogni giorno stiamo perdendo una corda del nostro dialetto. Abbiamo sempre meno conoscenza e padronanza della nostra lingua che invece dovremmo preservare. Ho fatto di tutto per allontanarmi dallo stile di mio padre, dal suo modo di recitare e fare teatro perché lo consideravo minore, intento com’ero a un teatro di respiro europeo. Con il tempo, però, mi sono reso conto che erano quelle le mie radici e che la drammaturgia siciliana non aveva nulla da invidiare a Cechov o Shakespeare. Negli anni mi sono confrontato con molti attori e registi del panorama nazionale ed è stato allora che ho capito che il mio valore risiedeva proprio nel fatto di essere siciliano e spero che anche il pubblico possa uscire da teatro con un pizzico di orgoglio in più per quello siamo ma soprattutto siamo stati».
Proprio come Gilberto, anche Alessandro dedica l'ultima parte dello spettacolo all'emigrazione: quella di ieri, di oggi, di sempre. Un fenomeno che Alessandro Idonea ripercorrerà con leggerezza, per far riflettere su come una cultura può travalicare i confini nazionali e diventare patrimonio mondiale: «Senza storia non possiamo scrivere il futuro – conclude Alessandro – ed è giusto stimolare la curiosità nelle nuove generazioni a non dimenticare le nostre origini e a valorizzare quello spirito creativo di tanti teatranti. Tra tutti, i catanesi Angelo Musco, Gilberto Idonea, Turi Ferro e Giovanni Grasso».