Levante travolgente e generosa. "Mi sento a casa, sono felicissima"
Nell'unica data siciliana l'artista accolta da un abbraccio continuo di applausi. Ha ripercorso i suoi 10 anni di carriera, poi il saluto con le lacrime agli occhi
Levante travolge con la sua energia Noto, ultima tappa nell’unica data siciliana. La capitale del Barocco l’ha accolta nella suggestiva scalinata della Cattedrale in un abbraccio continuo di applausi. Un live ricco di emozioni in cui l’artista ha ripercorso i suoi primi 10 anni di carriera, tra i successi e le ultime canzoni dell’ultimo disco “Opera futura”. Claudia Lagona si muove sul palco con grande disinvoltura, dominandolo, balla nonostante i sandali plateau neri. Veste casual sfoggiando jeans panta palazzo e un top intimo di pizzo nero. La cantante siciliana, dall’aspetto androgino, dallo stile “quirky” e dagli immancabili orecchini a cerchio ai lobi non si è risparmiata neanche un minuto, dialogando tanto con il pubblico. Ad accompagnarla un Set-up standard con batteria, chitarra elettrica, basso e tastiere più una corista e in più di una canzone la stessa cantautrice ha imbracciato la sei corde.
I fan cantano tutte le canzoni all’unisono. È un’osmosi di sensazioni. Una dietro l’altra, e tutte d’un fiato “Invincibile” che apre il live per poi proseguire con “Andrà tutto bene”, “Le mie mille me”, “Sbadiglio”, “Ciao per sempre” con la quale accompagnata dalla security scende dal palco e si avvia fino alla prima rampa della scalinata, cantando in mezzo al pubblico che la segue con lo sguardo in estasi. “Credo che uno scenario così bello non lo abbiamo mai visto – dice commossa -. Sono felicissima! Mi sento a casa ed è una emozione fortissima”. Chiede il sostegno del pubblico quando arriva in scaletta “Lo stretto necessario”, canzone che parla della sua terra e di come per riscoprirne le bellezze, l’ha dovuta lasciare. Visibilmente emozionata, a volte si ferma e manda baci.
Un ragazzo di 15 anni le chiede di suonare l’ukulele in “Alfonso” e lei lo accontenta. Immancabili in scaletta “Duri come me”, “Cuori d’artificio”, “Non me ne frega niente”, “Mi manchi”. Più di due ore di concerto, 27 brani in scaletta e il desiderio, il suo e quello dei fan, di non fare finire il concerto. Regala sei canzoni per il bis: “Tutti i santi giorni”, “Vertigine”, “Leggera”, “Gesù Cristo sono io”, “Canzone d’estate”, “Tikibombom”, a richiesta e in unplugged “Magmamemoria” e per ultima “Vivo”. “Questa canzone – confida - è arrivata in un momento in cui credevo impossibile il mio ritorno a fare i live. Poi è stata come una lucina quindi gioia e liberazione”.
L’ultima immagine del concerto impressa nel pubblico l’inchino con le lacrime agli occhi. È artista generosa fino alla fine, quando quasi fuori dal palcoscenico, si gira un ultima volta a salutare la scalinata quasi sold out e promette presto un suo ritorno. Il gran finale del tour si terrà il 27 settembre all’Arena di Verona per festeggiare i suoi 10 anni di musica (è del 2013, infatti, il suo primo singolo “Alfonso”, certificato Oro).