Dopo Giuseppe Castiglia e il “suo” “San Giovanni Decollato”, un altro big della comicità catanese sarà protagonista al Teatro Angelo Musco. Toccherà a Gino Astorina confrontarsi con un classico della tradizione firmato da Antonino Russo Giusti, “L’eredità dello zio canonico”. Il nuovo allestimento, in scena da martedì 18 a domenica 23 gennaio, è stato rivisitato in chiave moderna dal regista Antonello Capodici. Lo spettacolo, prodotto da Progetto Teatrando, vedrà sul palco anche Carmela Buffa Calleo, Elisa Franco, Turi Giordano, Plinio Milazzo, Francesca Agate, Alberto Abbadessa, Gianni Fontanarosa (in video), con la partecipazione di Luciano Messina. Le scene sono di Salvo Manciagli.
Gino Astorina, insieme con i suoi “complici” di sempre, è un perfetto Antonio Favazza del terzo millennio. La sua comicità naturale, spontanea, vissuta, insieme alla sua catanesità moderna, borghese, caustica ma bonaria e benevola, rappresenta la versione aggiornata di una scuola umoristica, trasversale e senza tempo. Che attraversa, sia tutta la vicenda di Catania degli ultimi decenni, sia la deriva più generale del nostro Paese.
“Anni di trasformazioni spesso più apparenti che reali – spiega il regista Antonello Capodici – di paradossi più affrescati che ritratti a fondo: come se un copione, appunto, senza tempo, venisse via via aggiornato, con gags vecchie ma affidate a maschere dell’oggi. Astorina, ma anche il grande Luciano Messina e Plinio Milazzo e Francesca Agate, sono stati – e sono – maestri inarrivabili di questa operazione costante di riscrittura: lo testimoniano i successi e i consensi ottenuti sia da solisti sia da ensemble. Insieme al gruppo costante di attori in questa sezione dedicata alla tradizione del cartellone diretto da Francesca Ferro, cioè Carmela Buffa Calleo, Elisa Franco, Turi Giordano e Alberto Abbadessa, danno vita ad una “Eredità” ambientata oggi: senza forzature contemporaneiste né svenevolezze ideologiche, ma semplice al limite del poetico”. In questo adattamento de “L’eredità dello zio canonico” si ride e ci si stupisce di come tante (troppe) cose non siano per niente mutate nei cent’anni trascorsi dall’idea geniale dell’avvocato Russo Giusti, e dal mito di Angelo Musco.
“Utilizzando una metafora calcistica – aggiunge Gino Astorina – posso dire di essere veramente felice di appartenere ad una squadra affiatatissima e di avere un allenatore come Antonello Capodici. Che ci ha fatto riscoprire la bellezza di risalire sul palco, così come di un testo che è considerato un vecchio classico, ma in realtà può essere recitato, rimesso a nuovo, facendolo “correre" come se fosse un’auto di ultima generazione”.
“L’eredità dello zio canonico” andrà in scena martedì 18 gennaio (ore 21), mercoledì 19 (ore 21), giovedì 20 (ore 21), venerdì 21 (ore 21), sabato 22 (ore 17.30 e ore 21), domenica 23 (ore 18).