Catania
La magia del barocco di Bach a palazzo della Cultura nel primo evento della rassegna natalizia diretta dal Maestro Pappalardo Fiumara
L'Orchestra da camera Alessandro Scarlatti ha eseguito celebri pagine che hanno incantato il numeroso pubblico presente
Apertura di gran classe per la rassegna “Musica e Monumento” nell’ambito del Natale a Catania, la sera del 27 dicembre festività di San Giovanni evangelista: gli eventi patrocinati dall’Assessorato Beni culturali e dell’Identità siciliana e dal dipartimento del Turismo della Regione Siciliana con il contributo del Comune di Catania, non potevano che avere un incipit divino: cosa vi è di più sublime delle note di Johann Sebastian Bach? Ad esibirsi per il numerosissimo pubblico, a ingresso libero, convenuto nel salone superiore del palazzo della Cultura di via Vittorio Emanuele, con la direzione artistica del celebre maestro Gianfranco Pappalardo Fiumara, sono stati il maestro Giuseppe Crapisi, direttore d’orchestra, Claudio Gallina al pianoforte, Gianfranco Pappalardo Fiumara al pianoforte, Francesco Paolo Scola al clarinetto, Diego Obiso primo violino dell’Orchestra da Camera ‘A. Scarlatti -nata nel 2016 in seno alla formazione dell’Istituto Culturale Scarlatti di Catania- e Riccardo Obiso, già allievo brillante del Conservatorio, Rosaria Politi al clavicembalo e i musicisti dell’Orchestra.
Una carrellata di grande livello tecnico iniziata puntualmente con il concerto in do minore per due pianoforti e orchestra con i maestri Claudio Onofrio Gallina e Luigi Fiore ai pianoforti e i dodici elementi dell’orchestra d’archi, nei tre tempi consueti. Pagina scritta verso il 1730 e a sua volta trascrizione bachiana di un concerto per violino e oboe andato perduto, consente all’ascoltatore di immergersi nella straordinaria temperie barocca che animò il virtuosiamo dell’autore tedesco, in una armonia sincopata che la modernità ottocentesca del pianoforte, aggiunge al già presente clavicembalo oltre la levità degli strumenti ad arco. Ciò fu molto lodato dal pubblico. Il secondo pezzo, concerto numero 5 per pianoforte e orchestra con pianista solista Pappalardo Fiumara, è una composizione del 1738 quando Bach era già direttore del Collegium Musicum di Lipsia: ciò consente di cogliere l’ampiezza del respiro e lo spirito di quella Europa polifonica e moderna, in cui i Sovrani e il popolo dialogavano senza interposizioni con la luce della nascente borghesia, mentre Montesquieu imperava nel suo corso legislativo architrave della modernità. La perfezione artistica della esecuzione del Maestro Pappalardo Fiumara, perfettamente all’unisono con lo strumento e cogliendo le note vibranti degli archi facendole sue attraverso la beltà della tastiera, ha donato una esecuzione di altissimo livello, come il nostro Artista sa fare, oramai noto ed acclamato nei palcoscenici concertistici d’Europa ed oltremare.
Il terzo brano fu la composizione “Meditazione” scritta dal direttore d’orchestra Crapisi, con clarinetto solista Francesco Paolo Scola: la difficoltà di rendere centrale uno strumento difficile e dal suono particolarissimo quale il clarinetto è, fu superata dalla bravura dell’interprete che unitamente al Crapisi, nella concezione moderna e quasi cinematografica del pezzo, riuscì ad appassionare l’uditorio. Il quale con un salto finale di trecento anni, tornò al barocco europeo di Bach, con il noto concerto in mi maggiore per violino e orchestra con il violino solista di Riccardo Obiso: egli si profuse nelle famose pagine del 1720, in una serie di virtuosismi che fanno non solo capire la caratura tecnica già alta del giovane violinista, ma anche il retroterra notevole del Conservatorio di Palermo da cui proviene, scuola di rilevante livello ed eccellenza della nostra Sicilia. Anche questa pagina finale fu ampiamente applaudita dal pubblico, che è stato invitato dal Maestro Fiumara a partecipare agli altri concerti della rassegna, il 28 e 29 dicembre sempre a palazzo della Cultura. Bach affermava che “lo scopo e la ragione finale di tutta la musica non è altro che la gloria di Dio” : è il cammino dell’essere umano, che rendendosi attraverso il pentagramma scintilla del divino, trova il vero senso alla propria esistenza. Pertanto ben si può plaudire ed esser grati a spettacoli come questo ordito dalla sapiente lungimiranza del Maestro Pappalardo Fiumara, che abbelliscono e onorano la nostra città.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA