Indiana Jones sbarca in Sicilia: il quinto episodio della saga che vede protagonista Harrison Ford nei panni dell’archeologo più famoso del cinema (nelle sale il 29 luglio 2022) si girerà in provincia di Trapani, tra Castellamare del Golfo, Marsala, San Vito Lo Capo, Segesta, Cefalù e Siracusa. Quartier generale della produzione di Eagle Pictures sarà Trapani, dove i magazzini di scena nella zona industriale sono già stati allestiti per le riprese. Seicento persone e oltre duecento mezzi tra camion di trasporto e tecnici, van e automobili sono coinvolti in questa monumentale produzione hollywoodiana. Harrison Ford e gli altri attori, tra cui Antonio Banderas, Phoebe Waller-Bridge, Toby Jones, Mads Mikkelsen, Boyd Holbrook e Shaunette Renée Wilson, si sposteranno poi a Palermo, quindi a Cefalù. Pare che la piazza del Duomo verrà ricoperta di sabbia e acqua di mare tramite effetti speciali. Si parla di circa 20 milioni di euro che rimarranno sul territorio alla fine delle riprese.
Il divo Harrison Ford è arrivato lunedì pomeriggio all'aeroporto di Fontanarossa a Catania con un volo privato , dove è sattao accolto da Nico Torrisi , amministratore delegato della Sac (insieme nella foto in homo page), la società che gestisce lo scalo. L'attore, sorridente e disponibile, ha firmato autografi e fatto selfie con il personale dell'aeroporto.
Iniziate ieri le riprese delle scene siracusane dirette dal regista James Mangold (quello di Le Mans '66 e The Wolverine). Teatro di una fetta delle mirabolanti avventure del personaggio – creato da George Lucas (già papà di “Guerre Stellari”) e diretto sullo schermo da Steven Spielberg – saranno due dei luoghi simbolo di Siracusa: il castello Maniace e l’Orecchio di Dionisio (e forse Noto). Siracusa, quindi, per una settimana sarà una piccola Hollywood, e prova dell’importanza del progetto è la “macchina da guerra” pacifica che si è attivata per impedire che il set possa essere “bucato” e così far collassare la privacy assoluta che di solito accompagna la realizzazione dei film che hanno come protagonista l’archeologo astuto e muscolare, interpretato ancora una volta dal 79enne Harrison Ford, Siracusa non è stata scelta solo per la bellezza dei suoi luoghi naturali, certo, ma soprattutto per ragioni che hanno a che fare in maniera diretta con la trama del kolossal: Indiana Jones si muoverà su luoghi filologicamente aderenti al periodo storico che in qualche modo sarà rievocato.
Intorno alla trama viga il segreto più assoluto, già da tempo pare che un parte del copione sia finita in qualche modo su siti esteri specializzati negli spoiler cinematografici, e che quindi benché l’intera vicenda sia originata negli anni ’60, uno stratagemma permetterebbe all’archeologo e al suo gruppo di poter “visitare” anche epoche diverse. In quest’argine narrativo non si può escludere che Jones possa imbattersi in personaggi legati al passato del luogo, e su questo è piacevole immaginare il coinvolgimento d figure antichissime legate alla storia di Siracusa. Bocche cucitissime, ma bastano nozioni storiche minime per poter sperare che oltre a Platone, che con Siracusa ha avuto stretti rapporti, possano essere rievocati tiranni come Dionisio o uomini di scienza come Archimede.
Intanto già da diversi giorni alcune porzioni del parco archeologico della Neapolis sono state interdette alle visite per permettere alla troupe di approntare le scenografie: infatti uno dei set naturali è l’Orecchio di Dioniso, trasformato per l’occasione in una miniera. Harrison Ford e l'attrice Waller Bridge dalla Grotta dei cordai per una ripida scala di legno raggiungono l'Oreccho di Dionisio. Ad essere cinturato in maniera maniacale come da abitudine hollywoodiana è stato soprattutto il Castello Maniace, vero e proprio cuore narrativo di una porzione del quinto episodio della saga di Indiana Jones. E qui si è concentrato anche lo sforzo diplomatico del primo cittadino di Siracusa, Francesco Italia, che sulla città come set per produzioni cinematografiche aveva ben visto da assessore attraverso la Film Commission.
Questo perché certo mettere insieme i permessi necessari perché nell’antico castello si potesse montare un set e girare – cosa già avvenuta per la mega produzione su Cyrano – non deve essere stata impresa semplice. Coinvolto in questa incombenza in maniera diretta, Italia ha dovuto cucire insieme il benestare di coloro che hanno voce in capitolo e potere per l‘area del Maniace: oltre al Comune stesso anche la Sovrintendenza, il Demanio regionale e Capitaneria di Porto. Uno sforzo diplomatico ripagato senza dubbio dal fatto che Siracusa, dal punto di vista della promozione, questa volta se la potrà giocare a livello planetario.
A Cefalù è stato ricostruito un angolo di un polveroso e assolato paese siciliano del 1969, con tanto di insegne a tema, niente cartelli stradali moderni, chiusura di ogni negozio e il Lilie’s trasformato in bar Clemente con una mega insegna della vecchia Cinzano. La troupe dovrebbe restare fino a domenica per poi spostarsi nel Trapanese.