Il caso
Il Tar e il Festival di Sanremo sulla Rai: «L’affidamento diretto è illegittimo, dal 2026 serve una gara»
Il Tribunale amministrative regionale della Liguria ha accolto un ricorso dell'associazione fonici. Salva l'edizione del 2025
Finisce dopo 75 anni il binomio tra Rai e Festival di Sanremo? Potrebbe accadere dopo che il Tar della Liguria ha dichiarato illegittimo l’affidamento «diretto» alla Rai, da parte del Comune di Sanremo, dell’organizzazione del Festival. Il Tribunale amministrativo ha però salvato lo svolgimento dell’edizione del 2025, che avrà luogo come previsto e come organizzato da Rai.
Ma per il futuro il Comune dovrà procedere ad una gara pubblica aperta agli operatori del settore. Quindi, in teoria, potrebbe trasmetterlo anche Mediaset, o La7 o La9 della Werner Bros Discovery.
Chi ha fatto il ricorso
Il ricorso era stato presentato dal presidente dell’Associazione Fonografici Italiani, Afi, e managing director dell’etichetta discografica JE, Sergio Cerruti che contesta la concessione dell’uso in esclusiva del Marchio “Festival della Canzone Italiana”.
Cosa dice la sentenza
«Con sentenza numero 843, depositata in data odierna, il Tar per la Liguria ha dichiarato illegittimo l’affidamento “diretto” alla Rai, da parte del Comune di Sanremo, dell’organizzazione del Festival della canzone italiana (anni 2024/2025). I giudici, tuttavia, hanno fatto salvo lo svolgimento dell’edizione del 2025, che, pertanto, avrà luogo come previsto».
Le reazioni
Importanti novità” emergono da una lunga battaglia legale condotta da Afi, la storica Associazione dei produttori discografici italiani e proseguita dall’etichetta discografica JE: «Il Tar della Liguria ha accolto le nostre istanze ordinando la pubblicazione delle Convenzioni tra il Comune ligure, Rai e Rai Pubblicità” e “dai documenti emerge in modo chiaro che il Festival di Sanremo può andare al canale Nove targata Warner Bros Discovery. Insieme al noto direttore artistico». E’ quanto sostiene il presidente della Commissione Affari Legali ed Istituzionali dell’Associazione Fonografici Italiani, Sergio Cerruti. «A distanza di tre anni, con le altre associazioni di categoria misteriosamente scomparse e le grandi multinazionali più interessate ai titoli di merito artistico che ai riconoscimenti economici, salvo poi lamentarsi dei costi dietro le quinte, possiamo finalmente dire di aver avuto accesso a tutti i documenti economici e organizzativi del Festival che, fino ad ora, Comune e RAI avevano tenuto nascosti», dichiara Sergio Cerruti, ex presidente di Afi che ora presiede la Commissione Affari Legali della stessa associazione ed è ceo di JE. Il Tar della Liguria ha accolto le istanze proposte da JE S.r.l. ordinando la pubblicazione delle Convenzioni 2024-2025 del Festival tra il Comune di Sanremo, Rai e Rai Pubblicità: secondo Cerruti, «la segretezza delle convenzioni e dei suoi valori economici ha leso un diritto fondamentale di accesso alle informazioni che riguardano un evento di così grande rilevanza culturale, mediatica ed ovviamente economica e ha aperto dubbi sulle modalità di assegnazione del Festival».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA