Spettacoli
Il ritorno di Marcello Pieri con “Se cerchi un eroe non sono io”
La musica non c’è, una delle canzoni salite alla ribalta in maniera controversa, indipendente e per volere di chi l’ha scelta senza alcuna imposizione. Allo stesso tempo, è una massima che gira tra addetti ai lavori, artisti e musicisti dismessi, sulle vie del mercato discografico italiano. Tra routine radiofonica, la tele sempre meno gradita al pubblico, chi desidera raccontarsi, trova percorribilità attraverso il web con le sue anarchie e libertà. Marcello Pieri, autore e musicista da Cesena, ne è ultima testimonianza.
Un retroterra niente male abbastanza forbito, con un Sanremo, un Festivalbar ed escursioni in varie rassegne e manifestazioni.Un periodo di fermo lungo, silenzioso, contrastante con gli elogi che il ragazzo romagnolo aveva ricevuto da colleghi celebrati.
Senza alcun preavviso,da qualche giorno, gira una canzone e relativo video, “Se cerchi un’eroe………..non sono io”, documento, se ce ne fosse bisogno, di quanto decantato sopra.
Una ballata chitarristica, grazie alla verve di Massimo Varini, suonatore doc della sei corde ed un testo viaggiante su chi eravamo e chi stiamo diventando noi italiani. In pochi giorni quasi centomila visualizzazioni e un ritrovato entusiasmo.
Una pausa lunghissima e silenziosa?
«Bisogna staccare la spina, quando l’aria che respiri non dà buone sensazioni. Ho pigiato il tasto stand by, qualche anno fa, dopo un festival di Sanremo, la stessa annata della Pausini tra i giovani, un festivalbar al secondo posto tra i giovani di quell’anno, aver vinto un festival italiano condotto da Mike Bongiorno e un’infinita serie di ospitate e interviste».
Del tuo scrivere si sono interessati alcune penne della migliore calligrafia musicale italiana…
«Ho scritto per la Nannini e Vasco Rossi si era interessato alla mia partitura».
In questi giorni stiamo assistendo all’aggregazione digitale che sta avendo questa tua nuova canzone, che si chiama “Se cerchi un’eroe…..non sono io”
«La definisco la canzone della maturità personale, anche la canzone del disagio che il nostro paese sta attraversando, tra passato e futuro».
Quasi centomila visualizzazioni in pochi giorni….
«Non pensavo potesse suscitare tanto interesse. Ho percepito un’atmosfera di entusiasmo intorno alla canzone, riscontrando ottime sensazioni tra storici affezionati e gente che si avvicina al mio cosmo».
Adesso?
«Desidero scrivere nuove canzoni, farle ascoltare e se dovesse capitarne l’occasione, portarle in giro attraverso i concerti».
Hai qualche sassolino da toglierti?
«Nessun rancore, vorrei vedere un’aspetto diverso nella gestione della macchina musicale italiana, per certi versi legata ancora a sistemi arcaici».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA