ROMA, 16 SET – La filiera del libro unita – editori, librai e bibliotecari – chiede al nuovo ministro della Cultura Alessandro Giuli “un cambio di rotta rispetto alle politiche degli ultimi due anni”. La richiesta è di “avviare già con la nuova Legge di Bilancio una revisione della Carta Cultura Giovani e del Merito che ha finora mancato l’obiettivo di raggiungere una significativa platea di giovani, il ripristino del fondo speciale da 30 milioni per le biblioteche non più rinnovato dopo il 2023, l’incremento delle risorse per il credito d’imposta riconosciuto alle librerie, nuove risorse a difesa della bibliodiversità e del pluralismo nella produzione editoriale”. Le misure adottate negli ultimi due anni “hanno sottratto alla filiera del libro risorse per circa 100 milioni che erano invece a disposizione del settore precedentemente”. Uniti in una sola voce lo chiedono i sette presidenti di altrettante associazioni della filiera: Innocenzo Cipolletta, dell’Associazione Italiana Editori, Andrea Palombi dell’Associazione degli Editori Indipendenti, Paolo Ambrosini dell’Associazione Librai Italiani Confcommercio, Antonio Terzi del SIL Sindacato Italiano Librai e Cartolibrai Confesercenti, Crispino Di Girolamo dell’Unione Editori e Librai Cattolici Italiani, Medardo Montaguti della Federazione Nazionale Cartolai, Laura Ballestra dell’Associazione Italiana Biblioteche. “La mancata crescita del mercato del libro in questa prima parte dell’anno in termini monetari si traduce, tenendo conto dell’inflazione, in una riduzione in termini reali – scrivono nel documento inviato al ministro Giuli -. La filiera editoriale è un settore robusto, ma se non si affrontano le fragilità in termini di debolezza dei tassi di lettura nel Paese, soprattutto al Sud, esiguità di investimenti pubblici in promozione della lettura, diritto allo studio, sostegno alle imprese, sarà molto ridotta la nostra capacità di affrontare le nuove sfide, tra cui l’impatto dell’intelligenza artificiale”. Le Associazioni chiedono “un incontro con il ministro per discutere di una nuova legge di sistema per il libro, incontro che non si è mai concretizzato con il suo predecessore” dicono.