Il cantautore LDA in Sicilia per 4 appuntamenti instore in giro per l’Isola: «Ho un desiderio, appena arrivo…»

Di Simone Russo / 18 Marzo 2023

L’emozione di aver calcato il palco più importante e ambito della musica italiana è ancora via e difficile da descrivere e metabolizzare. Adesso Lda, all’anagrafe Luca D’Alessio, è in vetta alle classifiche musicali con il suo primo album “Quello che fa bene” dove all’interno c’è il brano “Se poi domani” presentato alla 73ª edizione del Festival di Sanremo. Il tema principale dell’album è l’amore in tutte le sue infinite forme. «Mi sono posto delle domande – ha spiegato Lda – cosa mi fa stare bene? L’amore verso me stesso, l’amore verso la mia città, l’amore verso amici e parenti, l’amore per le mie nipotine, l’amore per i miei genitori, l’amore per la mia fidanzata. Sono tutte cose normali di un ragazzo di 19 anni. L’amore è una giostra di emozioni. Una montagna russa di emozioni. Prima sali e poi scendi».

Lda è pronto ad incontrare il suo pubblico siciliano in quattro appuntamenti instore: 24 marzo Castelvetrano (Tp), 25 marzo Agrigento, 26 marzo Palermo e 27 marzo Catania. «Amo la Sicilia e devo tornare a mangiarmi subito un cannolo. Ce l’ho proprio come desiderio. È da circa un mese che ho proprio voglia di venirmi a degustare questo dolce siciliano, proprio in Sicilia».

Un anno fa hai presentato il tuo singolo “Quello che fa male”, oggi sei pronto con il tuo nuovo album “Quello che fa bene”. Dal male al bene, in un anno. Cos’è successo in questi dodici mesi?

«Alla mia età hai il diritto di cambiare idea tante volte. Il me di due anni fa era un ragazzino. Adesso mi sento un ragazzo con un’idea ben diversa. Mi sono reso conto che nella vita non si ama solo quello che fa male, ma si può amare anche quello che fa stare bene. Forse quello che ti fa stare bene, lo percepisci meglio. Ti fa stare decisamente meglio. Prima era più facile pensare che al ragazzino piaceva la ragazzina un po’ più stronzetta e tutte quelle situazioni più complicate. Oggi sono un po’ più razionale. Magari tra qualche anno cambierò nuovamente idea, chissà. In questo album ho iniziato a lavoraci il giorno dopo l’uscita ad “Amici”».

Tra le tracce dell’album affronti anche “il silenzio parla”. Quando senti il bisogno di chiuderti nel tuo silenzio?

«Non sono una persona che parla tanto delle mie cose, preferisco restare in silenzio. A volte il silenzio vale più di un milione di parole. Chi mi conosce, sa bene come sono fatto e sa che mi prendo dei momenti in cui sto da solo. Anche se soffro non lo dico. Amo rinchiudermi nella mia solitudine e nel mio silenzio. Preferisco essere sempre felice agli occhi degli altri. Se qualcuno mi racconta qualcosa di personale, poi lo assimilo come una mia cosa personale e percepisco quasi il suo stesso dolore. Il silenzio è molto importante. Sono una persona razionale e conto fino a dieci prima di dire qualcosa».

Quando il silenzio viene riempito dalla musica?

«La musica è l’unica cosa che so fare veramente. Il mio tutto. Me la tengo molto stretta perchè mi reputo una persona molto fortunata. Tanti ragazzi bravissimi, anche più bravi di me, fanno musica ma non riescono ad emergere. Sono molto credente e ringrazio Dio per avermi dato questa possibilità. Da parte mia mi impegnerò sempre tantissimo, farò sempre il massimo per la musica».

In questo album con “Cara Napoli” hai voluto omaggiare la tua città. Come mai?

«A Napoli ci sono molto legato. È una città che ti cresce e che ti forma. Ti fa conoscere il buono e il brutto. Ti insegna che non c’è differenza tra il più ricco ed il più povero. Napoli ti fa confrontare con tutti e di conseguenza ti devi sapere confrontare con tutti. Come è giusto che sia. In “Cara Napoli” analizzo le cose belle e brutte della città. La fortuna di essere napoletano è che posso criticare la città. Chi non è di Napoli non lo può fare perchè ci prendiamo di collera. Ho scritto di Napoli, come quasi nessuno aveva fatto. Sono dell’idea che se ami veramente qualcosa, non parli solo bene ma dici anche le critiche e magari cerchi di migliorarla. Sui social ho ricevuto tantissimi messaggi di ragazzi che sono lontani da Napoli e che hanno versato fiumi e fiumi di lacrime quando hanno ascoltato questa canzone. La stessa cosa che succedeva a me mentre la scrivevo. L’ho iniziata a scrivere a Milano quando mi mancava la mia città con tutti i suoi difetti. Napoli ti insegna ad apprezzare anche i difetti».

Ma c’è differenza tra Luca D’Alessio e Lda?

«Assolutamente no. La stessa identica cosa. Lda è Luca D’Alessio. Un nome d’arte pensato apposta. L’ ho deciso anche perchè è cosi brutto che te lo ricordi. Non c’è nessuna differenza».

Cosa rappresenta la musica nella tua vita?

«Il mio tutto, la musica è l’unica cosa che so fare veramente. Me la tengo molto stretta perchè mi reputo una persona molto fortunata. Tanti ragazzi bravissimi, anche più bravi di me, fanno musica ma non riescono ad emergere. Sono molto credente e ringrazio Dio per avermi dato questa possibilità. Da parte mia mi impegnerò sempre tantissimo, farò sempre il massimo».

Dopo il tuo giro instore sarà il momento di tre appuntamenti live. (19 aprile Milano, 21 aprile Napoli, 23 aprile Roma). Cosa si deve aspettare il tuo pubblico? Cosa succederà sul palco?

«Sarà uno show. Sto preparando tante cose. Il prezzo del biglietto deve valere tutto. Mi metto nei panni di un genitore che magari deve portare due figli al mio spettacolo. Compri il biglietto, vieni con la macchina quindi spendi i soldi per la benzina, il casello ed il parcheggio. Poi devi mangiare e bere qualcosa alla fine della serata, volano almeno 100 euro in una sera. In questo periodo è una cifra molto importante. Proprio per questo devo dare qualcosa indietro alle persone. Sto preparando uno show esagerato. Tanto, tanto».

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Pubblicato da:
Alfredo Zermo
Tag: lda luca d'alessio musica