Ha tutti i crismi del grande evento il Rigoletto di Giuseppe Verdi, prima opera lirica del cartellone di Bellininfest, promosso dalla Regione Siciliana: la ragione sta tutta nella locandina che associa due nomi della storia della musica che non hanno bisogno di presentazioni: Plácido Domingo e Leo Nucci.
Sul piano della riflessione critica, l’inserimento del titolo verdiano nel contesto del festival intitolato a Vincenzo Bellini, conferma come il Cigno etneo sia stato precursore del Cigno di Busseto, per quell’innovativa drammaturgia musicale che avrebbe fortemente influenzato i successori, fino ed oltre la stagione wagneriana.
Due le recite di Rigoletto in programma, l'11 e 13 agosto (alle 21) nel Teatro Antico di Taormina. La produzione è del Teatro Massimo Bellini di Catania, che si avvale della collaborazione della Fondazione Taormina Arte Sicilia. Dell’ente lirico etneo sono anche l’Orchestra e il Coro, quest'ultimo istruito da Luigi Petrozziello. Le scene sono di Carlo Centolavigna, i costumi di Antonio Cabassi, le coreografie di Silvana Lo Giudice.
Al suo debutto siciliano, Domingo salirà sul podio per dirigere il primo titolo della “trilogia popolare” verdiana, eseguito per la prima volta al Teatro La Fenice di Venezia nel marzo del 1851. L’artista madrileno, peraltro, è molto legato a Rigoletto, opera cui risale il suo debutto, il 23 settembre del 1959, al Palacio de Bellas Artes di Città del Messico, nel ruolo di Borsa; soltanto dieci anni più tardi avrebbe vestito i panni del Duca di Mantova, di cui è diventato interprete tra i più accreditati, all'interno di un repertorio tra i più vasti dell'intera storia della vocalità.
Si è totalmente identificato con il ruolo del Gobbo, invece, Leo Nucci, interprete di riferimento dei personaggi verdiani (ne ha portati sulla scena ben 18). Il baritono è stato Rigoletto oltre 550 volte nei più importanti teatri lirici del mondo: a tal punto che, nell’occasione taorminese, firmerà anche la regia dell’opera, con la collaborazione di Salvo Piro, per trasmettere la sua visione del ruolo e dell’intera drammaturgia dell’opera.
Alla fine della recita dell’11 agosto avrà luogo, per conto della Società catanese amici della musica e in sinergia con il Bellininfest, la cerimonia di consegna del premio Bellini d’oro che verrà assegnato ai due artisti e alla giornalista Caterina Rita Andò.
Accanto a questi due leoni della scena, una compagnia giovane ma di altissima caratura: con la vocalità smagliante e il sorriso da impenitente dongiovanni del tenore romeno Stefan Pop, applaudito nel ruolo del Duca di Mantova, tra l’altro, all’Opéra di Parigi come a Seoul, al Regio di Parma con Nucci, come al San Carlo di Napoli e al Massimo di Palermo con la regia di John Turturro; e con la giovanissima Federica Guida, ventiquattrenne palermitana che vestirà i panni di Gilda, membro dell’ensemble di solisti dell’Opera di Stato di Vienna, fresca di debutto scaligero nel concerto “Nuove Voci alla Scala”.
Inoltre, secondo quanto stabilito dalle nuove disposizioni anti-contagio, l’accesso agli spettacoli sarà consentito esclusivamente alle persone in possesso del green pass (basterà anche solo la prima dose di vaccino); oppure il certificato di guarigione dalla malattia o l’esito negativo al tampone eseguito non oltre 48 ore prima.