Depero e Halley, colori spiazzanti

Di Redazione / 02 Febbraio 2019

ROMA, 2 GEN – “Ballerina” di Fortunato Depero del 1919 e “Nerve” di Peter Halley del 2016: cento anni separano queste due tele. A legarle è l’ assonanza di colori e linee, la scelta astratta con forme e toni che a distanza di un secolo corrono in parallelo. Quadri e disegni di uno dei giganti del Futurismo e dell’ esponente americano del nuovo concettualismo geometrico anni Ottanta si confrontano a Roma nella mostra “Replay”, fino al 24 aprile alla Galleria Futurism and Co. A dare lo spunto è stato lo stesso Halley, 66 anni, dopo aver rivisto nel 2014 a New York le opere di Depero nella grande esposizione al Guggenheim sul Futurismo. “Mi sento vicino a lui nell’ uso del colore”, disse. Tanto è bastato ai curatori Giancarlo Carpi e Graziano Melolascina per portare pochi mesi dopo i lavori dei due artisti a Torino e ora nella capitale. In mostra trenta opere provenienti da collezioni private.

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