Il jazz può essere un buon ambiente per attivare l’emancipazione sociale? La risposta non può che essere sì considerato che il jazz, genere radicato sia nella musica popolare che in quella intellettuale, può consentire la costruzione di relazioni tra le comunità di ascoltatori e raggiungere anche persone lontane da questo mondo.
Ecco che per gli “Incontri del mercoledì”, stasera alle 21, ingresso libero, il Monk Jazz Club “esce” per una volta dallo spazio di via Scuto e si sposta in via Pistone 59, sede dell’associazione Trame di Quartiere, associazione che lavora sull’inclusione socioculturale a San Berillo, per “De musica De sign, esperienze e spazi sonori” a cura di Nello Toscano del Monk e Vincenzo Giusti di Trame di Quartiere.
La musica è nomade, l’architettura è stanziale, l’evento offrirà dei confronti tra performances sonore e spazi progettati. Ritmo, armonia, composizione sono concetti che accomunano la musica e l’architettura e le forme espressive che le hanno distinte nel tempo hanno sempre avuto una corrispondenza.
L’incontro si chiuderà con la perfomance musicale di Bhakti incontro tra il sassofonista palermitano di fama internazionale Gianni Gebbia ed il tablista catanese Riccardo Gerbino, cultore di musica indiana ed attivo percussionista sulla scena world. Un caleidoscopio di musica devozionale tra ambient, raga, minimalismo ed anche sperimentazione. Bhakti significa devozione in sanscrito e si usa, tra l’altro, per indicare una forma di yoga basata sulla dedizione e l’invocazione dei mantra.
Si tornerà nello spazio del Monk, in via Scuto 19, venerdì 2 e sabato 3 dicembre (doppio live per ciascuna giornata alle 19 e alle 21.30) con il piano solo di Rita Marcotulli. Il mood dei quattro concerti sarà quello del raccontare storie attraverso le note, un viaggio immaginario che sin ispira alla vita di tutti i giorni, alla natura dalle esperienze, alla musica dei diversi colori del mondo. Composizioni originali ma anche suggerite dalle emozioni del momento con una buona parte di improvvisazione. Un omaggio al cinema e ad autori popolari italiani come Domenico Modugno e Pino Daniele. Un programma musicale che può variare secondo la sensibilità della pianista romana con l’aggiunta di standard, improvvisazioni, brani nuovi.