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l'intervista

Da Sofocle a Roberto Bolle, torna la magia del Teatro greco di Siracusa

Intervista all’étoile internazionale per la prima volta protagonista nella prestigiosa cornice aretusea il 14 luglio 2024

Di Mariangela Di Natale |

Il vero volto dell’Italia quello della cultura, dell’arte e della bellezza. L’étoile internazionale Roberto Bolle per la prima volta protagonista nella prestigiosa cornice del Teatro greco di Siracusa il 14 luglio 2024. Da ben 15 anni dal suo debutto, “Roberto Bolle and friends”, che  vede il primo ballerino della Scala e  dell’American Ballet Theatre di New York, non solo Interprete ma anche direttore artistico, torna in scena con una nuova versione rinnovata che sta facendo ancora una volta il giro dei teatri italiani. Prodotto da ArteDanza Srl, lo spettacolo  rappresenta un vero e proprio viaggio attraverso la bellezza e la magia della danza, in un connubio tra classico e contemporaneo, alla continua ricerca di  nuovi linguaggi, sperimentazioni e sinergie.

Accanto a lui i più importanti Ballerini del mondo per un evento sorprendente nel “ gioco del fuoco”, in grado di affascinare un numero  sempre più vasto ed eterogeneo di spettatori . Un cast stellare, quest’anno costituito da Antonio Casalinho, Margarita Fernandes, Tatiana Melnik, Osiel Gouneo, Mariko Sasaki, Daichi Ikarashi, Casia Vengoechea e Travis Clausen-Knight. I suoi Gala, che ogni anno cambiano completamente, sono diventati uno strumento straordinario di diffusione e trasmissione dei grandi valori e dell’eccellenze della danza  a un pubblico trasversale di appassionati e non solo. La sua folgorante carriera, iniziata giovanissimo dopo il diploma alla Scuola di Ballo del Teatro alla Scala e l’ingresso nella compagnia degli Scalingeri o Della Scala,  nei più importanti teatri del mondo  come guest star, fanno di lui un caso unico di ballerino che riesce ad attirare  come nessun altro, grandi folle e suscitare fervidi entusiasmi. Nell’intervista che ci ha concesso, racconta il suo legame con la Sicilia e l’inizio della sua passione.

Un appuntamento puntuale ogni anno in Sicilia. Questa isola è nel suo cuore?

Non potrebbe essere diversamente. La Sicilia è bellezza, arte, storia, magia. Quello con la danza è un matrimonio perfetto.

 Ha ballato in luoghi come il Tempio della Concordia, nella Valle dei Templi di Agrigento, al Teatro greco di Taormina, ma non ha mai ballato a Siracusa, era un suo desiderio?? 

Assolutamente si e sono molto felice di realizzarlo quest’anno. Questa data mi ha anche ispirato un pezzo, Prometheus, che sarà perfetto nella cornice del Teatro greco.

 Esibirsi in un Teatro greco uno dei pochi luoghi al mondo che riesce a unire la bellezza della natura e del paesaggio alla magnificenza dei resti antichi, cosa prova quando sale su quel palco? 

È indubbio che ci sia un’energia diversa, unica. Senti tutto, la bellezza del luogo, ma anche tutta la storia che lo ha animato e lo metti nel movimento, nelle espressioni, nella tua danza. Si perde il senso del tempo e dello spazio, è quasi un’esperienza mistica.

Laspetto che laffascina di più di questa isola?

Sono tanti. I colori, i sapori, la luce. E poi qui come in pochi altri luoghi al mondo, sembra di essere nella culla dell’umanità. C’è storia in ogni angolo e un mare vivo e dai mille colori che amo particolarmente.

La danza è unarte che comunica con i gesti eliminando ogni barriera, ma soprattutto è passione, ma qual è stato il suo punto di forza a farle intraprendere questa carriera…

Io ho iniziato a ballare tra i 6 e i 7 anni. È stato un richiamo, un istinto, quasi un’urgenza: sapevo che dovevo ballare. Ho avuto la fortuna di iniziare subito in una buona scuola dove mi hanno impostato e  indirizzato bene e da lì, grazie anche, e soprattutto, al sostegno dei miei genitori, ho fatto il percorso migliore che potevo fare. La passione e il talento sono fondamentali per fare il ballerino e anche una certa predisposizione fisica. Ma senza disciplina, lavoro quotidiano e sacrifici non si possono raggiungere livelli di eccellenza e renderli duraturi.

 Lei ama raccontare con gioia la sua vita professionale e non quella privata, è un modo per proteggerla ?

  • Certamente.
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