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Cuticchio racconta l’Inferno di Dante con i suoi pupi

Dal 29 al 31 ottobre in scena al Teatro Santa Cecilia. Lo sfondo dello spettacolo sarà un film con la fotografia di Daniele Ciprì. Nove scrittori  chiamati a inventare un racconto ispirato a uno dei temi toccati dal  poeta:

Di Redazione |

Mimmo Cuticchio, puparo e cuntista torna in scena al Real Teatro Santa Cecilia di Palermo per lo spettacolo di punta de «La macchina dei sogni» 2021, da venerdì 29 a domenica 31 per un appuntamento impegnativo: rendere omaggio a Dante, nell’anniversario della morte del sommo poeta e ricostruire l’Inferno, la prima e più conosciuta Cantica. Cuticchio non risparmia mezzi e artisti per l’occasione. Lo sfondo dello spettacolo sarà un film con la fotografia di Daniele Ciprì, un viaggio attraverso luoghi delle nove province siciliane, alla scoperta del nostro e del suo personale inferno.

Al centro dello spettacolo la corruzione, i tradimenti, le lotte politiche, allora tra Guelfi bianchi e neri, e oggi? C'è un girone dell’Inferno dantesco, il quarto, dove si aggirano i prodighi e gli avari, trascinano grosse pietre, e nello schermo che fa da sfondo al nuovo spettacolo di Mimmo Cuticchio, compariranno nel film i bambini sfruttati nelle miniere di Sommatino, tutti senza volto, tutti uguali. Tutti gli avari o coloro che hanno sperperato il denaro, a danno degli innocenti vanno incontro a pene orribili. Una sola domanda Dante pone a Virgilio: quelli con la tonsura sono chierici? E Dante risponde che si tratta di preti, cardinali e papi.

«La sua Commedia – racconta Mimmo Cuticchio – che Boccaccio definì «Divina», ci mostra tutte le miserie e le sofferenze umane per indicarci un percorso di riscatto e di rinascita. E oggi è più attuale che mai, un immenso strumento per interrogarci sulla nostra storia, sul nostro destino».   «In questo ultimo anno – prosegue – abbiamo avuto la possibilità di riflettere sulle nostre fragilità, sulla precarietà nostra, sulla necessità di fare comunità per fronteggiare le minacce che provengono dall’ambiente devastato dall’uomo. Nella Commedia e in particolare nell’Inferno si compie per chiunque un viaggio di conoscenza e di penitenza, che tuttavia lascia la traccia di una speranza». 

 I filmati sono stati montati da Chiara Andrich e Andrea Mura, mentre l’orchestra dal vivo eseguirà le musiche originali composte da Giacomo Cuticchio. Nel momento delle battaglie tra guelfi bianchi e neri il cuntu prenderà il sopravvento, mentre per rappresentare i giganti scambiati per le torri, Cuticchio ha utilizzato i pupi di scuola catanese che sono molto più alti di quelli palermitani.   «L'incedere dell’Inferno è quello cinematografico- aggiunge il puparo attore- il racconto di Dante è un vero e proprio film, e poi, guardandomi attorno ho rivisto il mio pupo di Ulisse, e allora mi sono avventurato. Nel limbo, insieme ai grandi poeti, come Omero, Lucrezio, Ovidio, ho voluto inserire Franco Scaldati, il Sarto. Con lui avevo un legame speciale e sono orgoglioso di ricordarlo qui." 

 Il festival si articola su tre spazi: lo spettacolo è al Santa Cecilia, i laboratori e i racconti al Museo Salinas e tutti i pupi costruiti per l’occasione, circa 40, saranno in mostra al Laboratorio di via Bara. Molti sono gli appuntamenti al Museo Salinas: Nove gli scrittori siciliani e non chiamati a inventare un racconto ispirato a uno dei tanti temi toccati dal sommo poeta: l’amore, la compassione, l’invidia, la gelosia, la politica, l’esilio. Hanno risposto all’invito Edoardo Albinati, Giosuè Calaciura, Grazia Calandrone, Antonella Lattanzi, Marco Lodoli, Melania Mazzucco, Lorenzo Pavolini, Beatrice Monroy, Giorgio Vasta. I testi saranno interpretati da Graziano Piazza, Viola Graziosi e Massimo Verdastro. Le terzine di Dante saranno recitate da Alfonso Veneroso.   COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA