Anche Siracusa riparte con Piovani al Teatro Greco

Di Redazione / 09 Luglio 2020

SIRACUSA – Domani e sabato con «L’isola della luce», nuova edizione della cantata per soli, coro e orchestra di Nicola Piovani apre a Siracusa domani la stagione «Voci Sole» dell’Inda al Teatro Greco. La rassegna di testi classici e di rielaborazioni contemporanee, in linea con le nuove misure di sicurezza sanitaria.

La cantata ebbe il suo debutto a Delos e vede in scena 20 musicisti e 12 coristi del Conservatorio Bellini di Catania con Massimo Popolizio, Tosca e il soprano Maria Rita Combattelli per dar vita al conflitto tra la Luce e la tenebra, tra i versi di Vincenzo Cerami e citazioni di autori classici e contemporanei. 

Lo spettacolo, scritto nel 2004 per l’inaugurazione dei giochi Olimpici in Grecia, ha per tema la nascita di Apollo portatore di luce. Protagonisti Tosca, l’attore Massimo Popolizio e il soprano Maria Rita Combattelli. Il maestro Piovani dirigerà 20 strumentisti e 12 coristi. Prodotto dall’Inda, in collaborazione con il Conservatorio Vincenzo Bellini di Catania. «Quando all’inizio sono stato chiamato l’istinto è stato di dire che senza pubblico teatro non si può fare – ha detto il maestro Piovani -. Ed invece bisogna tenere accesa la fiammella. Mi sono convinto a rimettere mano a questa cantata: il tema è la luce. Apollo nasce a Delos contro il parere degli dei. Apollo portava la luce agli uomini. Si parla del tempo, della lotta tra luce e oscurità. La fisica del 900 ci riconcilia con il mistero e la luce. Gli ultimi scritti sono parole di Albert Einstein che ci spiega la potenza divina della luce. Nel finale il coro canta l’inno al Sole, l’inno alla luce. Propiziatorio perchè la prossima primavera ci siano i teatri affollati». “Una stagione inedita – ha detto il presidente della Fondazione Inda, Francesco Italia -. Vogliamo lanciare dalla Sicilia e dal teatro greco in particolare un messaggio luminoso, di speranza, di ripartenza».

«Invece dei 5mila spettatori ne avremo 480 e saranno sul palcoscenico mentre la cavea servirà da scenografia – ha detto Marina Valensise, consigliere delegato della Fondazione Inda -. Abbiamo coinvolto artisti popolari. Ci sarà la diretta streaming e differita nei sette giorni successivi con un’innovazione tecnologica grazie ad accordo con Tim per raggiungere una platea mondiale. Una risposta a uno stato di necessità trasformata in opportunità. Torniamo alle origini dell’Inda». «Una stagione nuova e non è escluso che possiamo continuare nel futuro anche con questo tipo di iniziative – ha detto il sovrintendente Antonio Calbi -. L’Inda è l’unica impresa culturale italiana che si regge con ricavi propri per il 73 per cento. Questa è la stagione che si rivolge agli spettatori di prossimità. E sono convinto che l’intera stagione ci regalerà emozioni indimenticabili». 

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