la gaffe
Amici 21, lo scivolone di Alessandra Celentano che fa infuriare i social: «Nunzio parla male l’italiano? vabbè ma è siciliano..»
La nipote di Adriano protagonista di un commento infelice sulla Sicilia. La De Filippi la riprende: «E' una terra di grandi scrittori e artisti»
NUNZIO REGGE QUESTO PROGRAMMA E PUNTO#Amici21 pic.twitter.com/aAdsVnEgXp
— alessandra loves gaia and hailee (@vitaparanoiiaa) March 30, 2022
Social in subbuglio per una battuta infelice di Alessandra Celentano durante la serata di Amici su Mediaset.
La maestra, che è la nipote di Adriano, è entrata in polemica con il ballerino Nunzio Stancampiano, il 18enne di Adrano pupillo però di Raimondo Todaro, l’ex maestro di Ballando con le Stelle originario anche lui del Catanese.
Nunzio nel ballo latino è un vero campione (è stato anche finalista ai Campionati Europei del 2019) ma la Celentano ha sottolineato, forse esagerando, il suo marcato accento siciliano e provando anche a imitarlo storpiando l'italiano: «Io Lo voglio bene!», proprio per far notare che Nunzio non parla un italiano perfetto.
E quando Maria De Filippi le ha fatto notare la frase, la Celentano ha risposto con uno scivolone che ha animato per tutto il sabato sera i social: «Bè ma parla così perché è siciliano».
Maria De Filippi ha provato a mettere una pezza: «Dalla Sicilia vengono grandi artisti, scrittori». La Celentano che ha subito capito di avere detto una frane infelice ha cercato di recuperare: «Io amo la Sicilia», ma ormai il tam tam sui social è partito.
Oggi la questione è diventata anche politica. «L'offesa fatta da Alessandra Celentano, durante una puntata della trasmissione Amici, al bravo ballerino Nunzio Stancampiano e a tutti i siciliani è intollerabile» ha detto il capogruppo della Lega al Consiglio comunale di Palermo, Igor Gelarda, aggiungendo: «Non solo il siciliano è una lingua ricchissima e ricordiamo alla maestra Celentano che la prima scuola poetica italiana della storia nacque proprio in Sicilia, ma le nostre inflessioni nel parlare sono una ricchezza, sintomo di una vitalità e di una varietà culturale che la Celentano dovrebbe cominciare ad approfondire».
«Credo che nessuna regione possa vantare come la Sicilia un quadro così composito di inflessioni diverse all’interno della stessa lingua, il siciliano appunto – ha detto ancora Gelarda -. E a studiarlo in passato furono anche grandi uomini, come il Nobel per la letteratura Pirandello che si laureò con una tesi di laurea sul dialetto di Agrigento! Adesso, da siciliani, pretendiamo le scuse da parte della Celentano e il suo impegno ad approfondire la conoscenza della lingua e della cultura siciliana», ha concluso il leghista. COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA