Il periodo aureo della musica italiana è scaturito da idee, passioni e uomini preposti a darne vita attraverso progetti con un’identità.
Amedeo Minghi fa parte di quella schiera prolifica nata dall’intuito di Vincenzo Micocci, uomo legato all’immagine della It, una etichetta che ha divulgato le scritture di Venditti, De Gregori, Rino Gaetano, Enzo Carella, Paola Turci, Sergio Cammariere, da label indipendente, ne abbiamo discusso con il cantautore romano in una conversazione durante una delle sue frequenti escursioni in terra di Sicilia(Isola delle Femmine-Pa) e Roma, in coincidenza del nuovo album “Anima Sbiadita”
«Un album che riflette fin dal titolo, l’andamento attuale delle nostre vite, nessuna certezza, futuro improbabile, bisogna essere realisti ed osservare lo stato delle cose».
Anche canzoni dedicate alla tua signora, una presenza essenziale nella tua vita…
Vero, il miglior modo per ricordarla, come fosse presente
Qualche anno fa gli americani per saggezza popolare, definivano noi italiani un popolo di cantanti e banditi.
Di cantanti ne sono rimasti ben poco visto l’exploit dell’autotune, secondo loro logica sono rimasti solo i banditi, ironia a parte, una buona parte degli italiani, nonostante tutto, vive in maniera corretta e dignitosa
Hai accennato dell’autotune
Siamo circondati da presunti cantanti che vivono sulla gestione dell’autotune, secondo la mia personale visione, è una strada senza via di uscita
Chi era Vincenzo Micocci, mente pensante della It
Un uomo che perseguiva l’idea prima dei numeri, un saggio dotato nel dare spazio a musicisti con un linguaggio innovativo
Tra questi Gaio Chiocchio, autore sensibile, dalla narrazione cinematografica nella scrittura musicale
Insieme abbiamo dato vita a 1950, Cuore di Pace, Quando l’estate verrà, Emmanuelle ed io, testi e musica con descrizione per immagini
“Anima Sbiadita” e stato definito un disco poco radiofonico
Tranne poche eccezioni, quanto viene programmato dalle radio è degradante, ci sarà un motivo se da qualche stagione, hanno gli ascolti in calo
Il primo passato insieme ai Pandemonium
Un anno di permanenza nel gruppo, “L’immenso” è il primo successo, risultato dell’impegno con loro
Sei in giro per i teatri italiani, considerazioni per un ulteriore tour
L’entusiasmo del pubblico nel venire ad ascoltare il repertorio, emozioni senza tempo, un dono della vita.