Spettacoli
Alessandro Aronadio: un palermitano al Lido con “Orecchie”
Un fastidioso fischio alle orecchie appena alzato e un biglietto attaccato sul frigo: «È morto il tuo amico Luigi. P.S. Mi sono presa la macchina». Inizia per un giovane (senza nome) una tragicomica giornata alla scoperta della follia del mondo, molto più ordinaria del raro disturbo di cui soffre. Originale opera seconda del siciliano Alessandro Aronadio, 41 anni, Orecchie sarà presentato in anteprima mondiale alla Mostra del Cinema di Venezia al via il 31, nell’ambito di Biennale College.
Il lungometraggio è stato scritto e diretto da Alessandro Aronadio (già autore di Due vite per caso con Isabella Ragonese) da un’idea nata con Astutillo Smeriglia, è interpretato da un ricco cast: Daniele Parisi (esordio al cinema), Silvia D’Amico, Pamela Villoresi, Ivan Franek, Rocco Papaleo, Piera Degli Esposti, Milena Vukotic, Andrea Purgatori, Massimo Wertmüller.
Nel segno del grottesco, in bianco e nero, il film potrebbe diventare un cult. «Orecchie – dice il regista nato e formatosi a Palermo per poi studiare cinema con borsa di studio a Los Angeles – vuole raccontare lo scollamento rispetto a una realtà incomprensibile e minacciosa».
Come catalogheresti il film? «Commedia con toni molto diversi da quelle tradizionali: storta, non canonica».Aronadio ha fatto l’assistente volontario di Andò, Tornatore, Ciprì e Maresco, Roberta Torre. «Si girava abbastanza a Palermo negli anni Novanta, la mia passione è nata in Sicilia per poi portarmi a Los Angeles».
Non si parla di Sicilia. Ti è indifferente?«Sono intriso di Sicilia , spero si senta l’inquietudine nel porsi domande, nelle riscontrare contraddizioni che sono tipicamente siciliane. Ho girato a Roma ma ho grandissima voglia di fare un film in Sicilia. Sono felice di essere uno dei pochissimi siciliani che non ha esordito con film di mafia. Per me l’isola non sarà sfondo ma personaggio. Ho delle idee».
Con il giovane e bravo Daniele Parisi, molti attori noti. «Piera Degli Esposti si è innamorata del suo ruolo. Tutti hanno lavorato per pura passione. Non tanto low budget ma love budget».
Ansia per Venezia?«Non è nel mio carattere. Curiosità sì. È un film diverso dal precedente».
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