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Al teatro Al Massimo "Gente di facili costumi" con Flavio Insinna

Di scena fino al 12 aprile

Salvo Barbasso

03 Aprile 2025, 12:30

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Flavio Insinna e Giulia Fiume sono i protagonisti della commedia “Gente di facili Costumi” una commedia di Nino Manfredi e Nino Marino, in programma dal 4 al 12 aprile al teatro Al Massimo di Palermo.
Andato in scena per la prima volta nel 1988, con lo stesso Nino Manfredi nei panni del protagonista, questo testo è considerato ancora oggi uno dei più eclatanti apparso sulle scene teatrali italiane negli ultimi decenni. Protagonisti della pièce sono Anna - nome d’arte “Principessa” - una prostituta disordinata e rumorosa che sogna di diventare “giostraia” e Ugo, l’inquilino del piano di sotto, un intellettuale che vivacchia scrivendo per la tv e per il cinema ma che sogna di fare film d’arte. La vicenda prende il via la notte in cui Ugo sale al piano di sopra per lamentarsi con la coinquilina che tornando a notte fonda e accendendo il giradischi l’ha svegliato e lei, per la confusione, lascia aperto il rubinetto dell’acqua della vasca allagando irrimediabilmente l’appartamento di lui. Ugo sarà costretto quindi, anche a causa di uno sfratto, a trovare rifugio dalla “Principessa”. Con questa convivenza forzata inizia un confronto/scontro costellato di incidenti e incomprensioni, ma anche un curioso sodalizio, dove ciascuno condivide con l’altro ciò che ha. Le reciproche posizioni vanno mano a mano ammorbidendosi perché diventa chiaro che ad incontrarsi non sono state solo due vite agli antipodi, ma soprattutto due sogni all’apparenza irrealizzabili. Dall’incontro tra Anna e Ugo nasce un turbine di disastri, malintesi, ilarità e malinconie pienamente in sintonia con l’immagine che il loro autore, Nino Manfredi, ha lasciato nel ricordo di ognuno di noi.


"Dopo circa trentacinque anni dal suo debutto al teatro Eliseo - spiega il regista dello spettacolo- questa commedia, recitata negli anni da molti altri attori, mantiene intatta la sua modernità nei contenuti e tutta l’ironia dei due personaggi che vi vengono rappresentati, che rendono questo spettacolo ancora godibile e attuale. Tant’è che la produzione teatrale mi ha proposto di riportarla in scena con “La Pirandelliana” per fare un affettuoso omaggio a Nino. La sua idea mi è piaciuta subito e, riflettendo sui possibili interpreti, ho coinvolto nel progetto Flavio Insinna e Giulia Fiume, una giovane e brava attrice siciliana, che hanno aderito al nostro progetto con grande affetto" Una regia, quindi, che si ispira a quella originale, ma che propone con discrezione qualche variazione che si adatta meglio alle caratteristiche dei due nuovi interpreti della nostra “piece” teatrale. “Gente di facili costumi” è una divertente commedia a due personaggi, Ugo e Anna, con l’aggiunta della voce telefonica di un becero produttore napoletano, il tutto ambientato in un “abuso edilizio”, l’appartamento dove vive Anna, ricavato nell’approssimativo locale di terrazza condominiale dove una volta si trovavano i cassoni ed il lavatoio del palazzo, ubicato dalle parti della stazione Termini. Ugo è un intellettuale scapolo sui sessant’anni; o meglio, uno scrittore fallito che sopravvive scrivendo cose che non gli piacciono per il cinema e la televisione; mentre Anna è una giovane prostituta siciliana, del tutto non istruita, che tira a campare facendo la “vita”, ma che sogna un futuro migliore tra le giostre di un Luna Park. Due “mondi” opposti, che si incontrano per uno screzio tra vicini: Anna, rumorosa e distratta, rincasa tutte le notti facendo un gran fracasso e accendendo un mangiadischi, che suona a tutto volume “Rumore” di Raffaella Carrà; e Ugo, che abita al piano di sotto e non riesce a chiudere occhio, sale sulla terrazza del condominio, per protestare con lei.
E’ l’incontro-scontro tra due “pianeti” che orbitano molto distanti, ma che il destino devia mettendoli sulla stessa traiettoria, facendo esplodere tra loro un rapporto tenero e singolare, che alla fine farà scoprire a ciascuno di loro le qualità più nascoste dell’altro. Una divertente “lezione di vita” dove alla fine è la persona più semplice e meno colta che insegna all’intellettuale come si vive.