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"Abbiamo scritto L'italiano per Celentano, lui la bocciò"

Minellono, paroliere: "Era perfetta per lui, ma fu così che la cantò Toto"

Redazione La Sicilia

22 Agosto 2023, 21:52

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«Io e Toto Cutugno abbiano lavorato insieme da fine anni '60 a inizio anni '80, un sodalizio importante, che poi personalmente è durato tutta la vita e oggi lo piango, gli ho voluto un bene dell’anima. Io da paroliere, lui da musicista e cantante, insieme abbiamo scritto L’Italiano, Soli, Il tempo se ne va e tanti altri successi": è il ricordo all’ANSA dell’autore Cristiano Minellono. «Io e Toto facemmo tutto un album di Adriano Celentano, Soli, poi gli portammo L'italiano era una canzone perfetta per lui ma la bocciò: «E' troppo banale, troppo logica per me», disse e fu così che la cantò Toto con quel successo incredibile».

Come nacque quel testo? «Molto semplicemente una mattina sono tornato a casa non avevo sonno, ho acceso la tv e c'era Buongiorno Italia, un programma su Canale 5, suggestionato da quella bella frase ho preso una penna e ho scritto un testo che è un ritratto degli italiani, ma non è sole, pizza e mandolino, ci sono i difetti, le abitudini, l’ipocrisia di chi tiene la bandiera in tintoria e la tira fuori al momento opportuno». E però è una canzone diventata politica… «De Andrè mi definì un anarchico individualista. L’Italiano è solo un inno vero, sincero che porta un po' di patriottismo ma senza accenni».

Eppure per la destra è una hit dei comizi. "Ma in Italia - risponde Minellono - tutto viene strumentalizzato. E’ apolitico come me e Toto, e a Rabat ci accolsero il presidente Pertini al posto di suonare Fratelli d’Italia». A Sanremo arrivò quinto. «Si ma a Domenica In con le votazioni con il Totip da casa fu subito primo e da allora quella canzone non si è mai fermata e così fu per Toto Cutugno. In Russia, Ucraina, Bielorussia - conclude il 77enne paroliere - era un semidio, con folle oceaniche ai concerti».