Braccia, cosce, gambe, gomiti, polpacci. Schiene, colli, petti e mani. Non c’è, probabilmente, una parte del corpo che non è stata una “tela” tra gli stand dell’Ice Club che lo scorso weekend ha ospitato la quinta edizione della Catania Tattoo Convention. C’è chi impiega dieci minuti, chi sta una giornata intera “sotto i ferri”. Chi sceglie un disegno piccolo solo per portare a casa un ricordo, chi punta su un tatuatore difficilmente raggiungibile in Giappone o negli Stati Uniti per un pezzo unico sulla schiena. Chi è al primo tatuaggio, chi neanche li conta più. Chi stringe i denti e chi giura di non sentire assolutamente nulla.
Teschi, draghi, gatti, rose, personaggi di fumetti, pesci, serpenti, farfalle, tribali, scritte e chi più ne ha più ne metta: qualunque sia lo stile scelto, chi torna a casa dopo queste due giornate è felice di portare a casa un’opera d’arte indelebile. Questa, in fondo, è la Catania Tattoo Convention. Insieme alla musica, che ha visto alternarsi sul palco tante band locali – Big Mountain County, NesimaPark, Gigantik, “BOXbeat – 2.0 Reloaded” – e il live di Glen Matlock, ex fondatore e bassista dei Sex Pistols, che ha portato il progetto da solista “Consequences coming”. «Mi considero troppo vecchio per essere un artista moderno – osserva – ma voglio che la mia musica sia per tutti, senza inserirla in una categoria temporale di musica moderna o del passato, ma valida per qualsiasi tipologia di pubblico. Ogni generazione, in fondo, ha dei gruppi che rappresentano i tempi che si stanno vivendo e il mio lavoro vuole essere un avvertimento per personaggi politici, un’avvisaglia di come il mondo occidentale stia andando in una direzione sbagliata. Una sorta di “warning” per le generazioni future».
Grande successo e affluenza anche per la seconda edizione del custom contest in collaborazione con la rivista internazionale “Low Ride”, che ha portato sotto i riflettori decine di moto customizzate. «La quinta edizione della Catania Tattoo Convention si chiude con un grande risultato – dicono gli organizzatori Alessandro Scuto, Andrea Furci, Vincenzo Sortino e Gaetano Fatuzzo – un modo di fare eventi composto, che funziona. Sono stati due giorni intensi, fatti di tanto divertimento, musica dal vivo, moto customizzate, spettacoli di burlesque e, naturalmente, tanti tatuaggi. Moltissimi ragazzi sono arrivati da tutta Italia per tatuarsi con artisti che venivano da tutto il mondo. Catania è stata una calamita per tutti gli appassionati di aghi e di inchiostro». Tanti gli stimoli per la prossima edizione, su cui si inizierà a lavorare già dal mese prossimo per selezionare tatuatori di altissimo livello e intrattenimento sempre più coinvolgente. «L’obiettivo – concludono – è crescere, diffondere la cultura del tatuaggio e coinvolgere più giovani e appassionati possibile».