fino agli anni Trenta era solo un vasto terreno acquitrinoso con paludi permanenti
Catania – Pantano d’Arci, dalla bonifica alle industrie Suddiviso in 8 blocchi
La Zona Industriale di Catania è ubicata a sud della città in una porzione di territorio denominata Pantano d'Arci. Confina a Nord con l'Aeroporto e la Stazione Bicocca, a Est con lo Stradale Primosole SS114, a Ovest con la Tangenziale E35.
E suddivisa in blocchi che ospitano i capannoni così suddivisi partendo da Sud: Blocco Passo Martino Si sviluppa tra il fiume Simeto e la tangenziale ed ingloba l'ex fattoria Sole. Blocco Torrazze E' l'area Sud Est della Zona Industriale confinante con la SS114 a Est, con la Tangenziale a Sud, con Blocco Giancata a Ovest e con Blocco Torre allegra a Nord. Blocco Torre Allegra Situato a Sud di Blocco Palma 2 ospita la Caserma dei Carabinieri. Blocco Giancata E' l'area che costeggia la tangenziale confinante con Blocco Palma 1 ed è più piccolo degli altri blocchi. Blocco Palma 1 Situato a Est di Blocco Giancata è delimitato a Nord dalla tangenziale, da un canale di bonifica a Est, e dalla strada provinciale che taglia la Zona Industriale longitudinalmente. Blocco Palma 2 Si trova sotto blocco Palma 1, esattamente dal lato opposto rispetto alla strada provinciale, tra Torre Allegra e il canale di bonifica. Blocco Pantano Si sviluppa a sud della XIII strada tra la Terza e la Quinta strada, fino allo stradale Primosole. Blocco Pezza Grande Si sviluppa a Nord della XIII Strada tra la Terza, la Quarta e Quinta Strada.
La Zona industriale di Catania è stata denominata col suo toponimo "Pantano d'Arci" perché posizionata all'interno di una depressione del suolo che diventava pantano a causa delle ricorrenti piene del fiume Simeto e dei suoi affluenti. L'area era un terreno acquitrinoso con paludi permanenti che, pur essendo un vero e proprio polmone ecologico, risultò all'epoca insalubre per le persone a causa della diffusione della malaria.
A partire dagli anni trenta e fino al dopoguerra, vennero intrapresi piani di bonifica e prosciugamento che resero l'area dapprima coltivabile, e dagli anni cinquanta in poi iniziarono i primi insediamenti industriali, assieme alla realizzazione dei raccordi ferroviari tra la Zona Industriale e la stazione di Bicocca.
Alla Zona Industriale di Catania scorrono oggi numerosi canali per il deflusso delle acque: Buttaceto, Jungetto, e Canale d' Arci sono i più rilevanti. Si tratta di canali di bonifica, fosse di scolo, e piccole aste torrentizie che in occasione delle piogge tracimano a causa della inadeguatezza delle sezioni idrauliche per mancanza di manutenzione, ma soprattutto per la insufficiente capacità di deflusso delle immissioni di detti impluvi nei corsi d'acqua principali. Infatti tali corpi recettori se in passato hanno subìto interventi di sistemazione fluviale con arginature, golene e alvei di magra, oggi si ritrovano il fondo alveo a quote spesso paragonabili alla quota dei terreni circostanti, a causa del continuo deposito alluvionale.
Lo sviluppo dell'area industriale etnea si verificò negli anni Cinquanta, e già nel 1951 il Comune di Catania decideva di riperimetrare la zona dove insediare eventuali industrie, inglobando in essa 130 ettari di terreno bonificato: la scelta di tale area venne confermata dapprima dalla legge regionale n. 30 del 1953 e poi anche dal Piano Regolatore approvato dal Comune l'anno successivo. La Regione, attraverso la Sofis, si assunse inoltre l'onere di infrastrutturare l'area – cui si sarebbero aggiunti ulteriori finanziamenti nel 1958 – e ciò portò alla creazione di importanti insediamenti produttivi.
Vennero così realizzati i raccordi ferroviari con la Stazione di Bicocca ed ampliato il fascio binari della stessa a suo supporto. COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA