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«Il Grand Tour patrimonio immateriale Unesco»

Parte da Taormina, centro di riferimento internazionale, il progetto della candidatura

Di Redazione |

Grand Tour Patrimonio Unesco: l’iniziativa è di quelle importanti e imponenti, l’idea è di quelle brillanti, il futuro è tutto da vivere. Parte da Taormina, centro di riferimento internazionale, l’idea di candidare a Patrimonio Unesco il Grand Tour del Settecento e dell’Ottocento che vide protagonista l’area del Mediterraneo: saranno coinvolti anche altri Stati, come Malta, Grecia e Tunisia, così da realizzare il Distretto culturale internazionale sul tema del Viaggio culturale per legare tra di loro i concetti di crescita umana e cultura della pace.

La base di partenza è quella di voler riscoprire le radici del Mediterraneo, della storia della nostra Isola – e non solo – attraverso la storia classica, la letteratura, la pittura e la fotografia ma anche gli eventi, i teatri, il paesaggio, le comunità locali, il cibo e le tradizioni. Riscoprire e rigenerare quella esperienza che gli aristocratici d’Europa fecero per circa tre secoli.Ovviamente un turismo sostenibile nelle visioni dell’Europa, dell’Italia e della Sicilia.

Questo guardando a una nuova dimensione umana, una dimensione che omaggia e incoraggia il dialogo: le diversità culturali diventano dunque testimonianza di creatività e crescita. Nei giorni scorsi è stato presentato il comitato di tecnici ed esperti che lavorerà per promuovere il Grand Tour: c’è il sindaco di Taormina Mario Bolognari, Roberto Allegrezza e Roberto Sauerborn, visionari che da mesi lavorano a questo progetto. Tra le adesioni anche anche Palermo con l’assessore al Turismo Sabrina Figuccia, la quale, durante l’incontro del 14 aprile propedeutico all’iter di candidatura, ha centrato il senso del programma e ha assicurato di impegnarsi per coinvolgere tutti gli altri capoluoghi di regione. Fanno parte del comitato anche il prof. Paolo Giansiracusa, Giuseppe Barone, gli esperti, Paolo Patanè, Massimo Carcione, Maria Grazia Bellisario già dirigente Mic, Massimiliano Zane, che arriva dal Veneto e Claudio Bocci (quest’ultimo vanta un’importante esperienza in Federculture).

C’è anche un appello per rigenerare la cultura del viaggio scritto da Paolo Giansiracusa, che spiega il punto di partenza e si augura il punto di arrivo. Il Grand Tour è il “Viaggio” dall’età classica al XX secolo, incontrando l’Antica Grecia, la civiltà Romana, il Rinascimento, il Patrimonio Naturalistico, i riti e le culture di antiche tribù, le tradizioni, i festival, le dimore e le residenze di artisti, i cibi dei popoli e la sapienza culinaria, le minoranze etniche, la diversità nel linguaggio e l’uso del patrimonio umanistico e ambientale a difesa dei diritti umani.

Un viaggio nella storia, dunque, ma anche nella cultura e nei modi di essere. Un viaggio che ha trasformato, e continuerà a farlo, chi lo intraprende: gruppi di persone contaminate dalla storia di un bacino, quello del Mediterraneo, culturale e, aspetto da non sottovalutare, spontaneo.Sono cambiate le epoche, però. E questo va detto: e alla base della candidatura c’è anche la consapevolezza che la nuova rivoluzione tecnologica inducono a proteggere e a valorizzare la relazione umana tra persone che vogliono vivere dentro la storia che si evolve ed immaginare nuovi stili di vita e di relazione culturale. C’è il bello della scoperta, dei nuovi sentieri che l’essere umano può affrontare andando a scontrarsi con un illimitato orizzonte temporale.

E’ una candidatura che esprime e raccoglie uno dei più grandi distretti culturali presenti al Mondo, appunto l’area del Mediterraneo. E nel mezzo non possono esserci che parole chiave importanti e di un certo peso come la biodiversità, da tutelare, la custodia dei saperi, da tramandare, i sistemi educativi e le sfide globali in un mondo che deve guardare sempre al concetto di sostenibilità. E poi il coinvolgimento degli Enti pubblici e delle Imprese private sensibili al tema del Viaggio, delle associazioni private, dei teatri, delle Fondazioni: tutti per salvaguardare e valorizzare le diversità, sfruttando la grande opportunità che arriverà dall’intelligenza artificiale che permetterà di lavorare e viaggiare contemporaneamente. Tutto questo con una struttura organizzativa che sia inclusiva, democratica, intelligente e smart, con un sistema di relazioni annuali, triennali e settennali, per un programma che pensi ad obiettivi giornalieri ma che viene stilato per raggiungere traguardi importanti e, soprattutto, duraturi nel tempo.Traguardi di interesse collettivo, dunque per tutti: come è il Mediterraneo, il più grande distretto culturale che esiste al Mondo. E lo dice la storia.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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