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La perdita di peso migliora la salute delle donne ma non cambia la probabilità di rimanere incinte
La perdita di peso migliora la salute metabolica delle donne, ma non la loro fertilità. È quanto emerge da uno studio del Penn State College of Medicine, pubblicato su Plos Medicine e condotto su 379 donne con obesità e difficoltà a rimanere incinte. Lo studio ha valutato l’effetto della dieta e dell’attività fisica sul campione, rilevando che un rigido regime alimentare non apportava alcun vantaggio in termini di probabilità di avere una gravidanza e partorire un figlio sano. Nel dettaglio, le donne sono state divise in due gruppi. Un gruppo è stato sottoposto per 16 settimane a un programma di attività fisica; l’altro, per lo stesso periodo di tempo, ha unito all’esercizio fisico una dieta intensa che prevedeva anche l'utilizzo di farmaci e prodotti sostitutivi dei pasti. Alla fine del programma le donne sottoposte a dieta avevano perso in media il 7% del loro peso corporeo, ma i loro tre cicli di trattamenti standard per l’infertilità non hanno avuto esiti significativamente diversi dall’altro gruppo. In particolare, alla fine del programma 23 delle 188 donne che avevano fatto attività fisica ed erano state a dieta hanno avuto un figlio sano (12,2%), tra le 191 che avevano fatto solo attività fisica 29 sono diventate madri (15,2%). Il programma di dieta intensiva ha però offerto alle donne maggiori benefici in termini di salute. La dieta ha anche consentito un riduzione della sindrome metabolica, un insieme di condizioni che aumentano il rischio di diabete, ictus e malattie cardiache. In particolare, dopo 16 settimane l’incidenza di sindrome metabolica è passata dal 52,8% al 32,2% nel gruppo di donne a dieta rispetto alla riduzione dal 53,6% al 49,4% nel gruppo che svolgeva solo attività fisica. C’è da dire intanto che frutti di bosco, verdure, pesce, cereali integrali e olio di colza sono gli ingredienti principali del concetto di dieta nordica. Questo regime alimentare secondo alcuni studi può prevenire l’obesità e ridurre il rischio di malattie cardiovascolari, diabete di tipo 2, pressione alta e colesterolo alto. Finora, la ricerca sulla dieta nordica è stata collegata però principalmente a un effetto positivo sulla salute dopo la perdita di peso, mentre una nuova analisi guidata dai ricercatori dell’Università di Copenaghen chiarisce che ha benefici per la salute. Per lo studio sono stati esaminati campioni di sangue e urina di 200 over 50, tutte con indice di massa corporea elevato e aumentato rischio di diabete e malattie cardiovascolari. I partecipanti sono stati divisi in due gruppi: uno ha assunto alimenti secondo le raccomandazioni dietetiche nordiche e un altro ha seguito la dieta abituale. «Il gruppo che aveva seguito la dieta nordica per sei mesi – specifica Lars Ove Dragsted, uno degli autori dello studio – è diventato più sano, con livelli di colesterolo più bassi».