Addominoplastica, la funzionalità vince sull’estetica

Di Redazione / 25 Marzo 2023

Addome piatto. Come una parola d’ordine, un passepartout. Un fisico scultoreo che assicura stormi di ammiratori, un intero garde-robe di bikini e un profilo corporeo armonico e proporzionato: in pochi possiamo definirci immuni al fascino di una silhouette a clessidra, di un ventre teso e tonico, di un punto vita sottile. È l’intervento dell’estetica e della funzionalità quello che la chirurgia addominale ricostruttiva consegna alla storia trasformandolo in mito: addominoplastica, per correggere inestetismi e difetti di varia natura, per rimodellare una sproporzionata prominenza dell’addome, per ritrovare il benessere psicofisico, per vivere l’esperienza di una trasformazione leggendaria. Ma ciò che non tutti sanno è che l’addominoplastica è anche un’insuperabile ambasciatrice di wellness a 360°: la bellezza che conferisce alla nuova silhouette passa in secondo piano di fronte alla sorpresa di quanto può essere importante per la cura di gravi patologie. Si dice addominoplastica, si legge addome riabilitato. L’intervento svela così la sua passione per la salute, per mostrare una chirurgia plastica sotto nuove spoglie. Perché oltre la bellezza c’è di più.
Ne parliamo con il chirurgo plastico specialista Maria Stella Tarico, esperta in tecniche di riabilitazione della parete addominale, con un’ampia casistica operatoria e un numero elevatissimo di pazienti trattati, un punto di riferimento per la ricostruzione e l’estetica dell’addome.
Addome: l’estetica lo vuole teso e tonico, la funzionalità lo vuole forte e sano. Può l’addominoplastica essere considerata solo un intervento estetico?
«L’estetica può avere mille forme, ma la salute ne ha una sola: una parete addominale solida. L’addominoplastica è un intervento non solo estetico che conta infinite varianti e declinazioni e che spesso allunga la vita e ne migliora la qualità. Certo il risultato estetico è eccellente: viene eseguita per eliminare l’eccedenza di tegumento (cute e tessuto adiposo) che produce evidenti inestetismi, l’addome torna ad essere piatto e tonico, la silhouette ridisegnata ed il profilo corporeo totalmente rimodellato. Ma la funzionalità è prioritaria: nel caso coesista diastasi dei muscoli retti, nel corso dell’intervento devono essere eseguiti il loro rinforzo e la sutura sulla linea mediana. Potrebbero essere presenti ernie ombelicali, epigastriche o ipogastriche causate dal cedimento della parete muscolare, ed anche queste devono essere riparate nel corso dell’intervento. Inoltre grazie all’addominoplastica possono essere eliminati alcuni disturbi molto comuni nei casi più accentuati, cioè quando è presente un vero e proprio grembiule di pelle che ricopre la regione pubica, quali dermatite a livello delle pieghe inguinali e difficoltà nei normali movimenti. Si tratta di una procedura chirurgica complessa, ma statisticamente possiamo affermare che su pazienti in buone condizioni di salute, l’insorgenza di complicazioni gravi è davvero rara».


Un intervento in equilibrio: da una parte i codici estetici, dall’altra la ricostruzione della parete addominale, una tensione fra i due poli che si risolve in un’armonia tra le parti.
Quali sono i candidati per l’addominoplastica?
«Pazienti di tutte le età, indipendentemente dal peso corporeo o dallo stile di vita: principalmente donne in post-gravidanza, ma anche pazienti con rapidi cali ponderali, lavoratori con eccessivo carico fisico, sportivi che si allenano esageratamente o in modo scorretto, soggetti in età avanzata. Buone condizioni generali di salute e peso stabile i requisiti indispensabili per dare il via all’intervento».
Ed è così che il sodalizio fra chirurgo plastico e mamme in post-gravidanza si fa sempre più stretto. Ma quali sono i tempi di recupero?
«Se l’addominoplastica viene eseguita in maniera corretta, quindi poco traumatica, il recupero oggi è molto rapido, ma i tempi dipendono anche dalle modalità di intervento. Esistono tre tipologie principali di addominoplastica: completa, parziale (mini-addominoplastica, dall’ombelico in giù) ed estesa, quest’ultima adatta alla rimozione di ingenti quantità di tessuto adiposo e cutaneo con sede su addome, fianchi e parte della schiena. All’indomani dell’intervento, in ogni caso, in genere i pazienti riescono ad alzarsi e a camminare in posizione lievemente piegata, raggiungendo poi una posizione eretta nei 2 o 3 giorni successivi. Dopo 10 giorni sono spesso in grado di guidare l’auto, mentre per l’attività fisica è meglio aspettare un mese. Non bisogna dimenticare comunque che ad incidere sui tempi di recupero ci sono anche l’età del paziente, le sue condizioni generali di salute e l’attenzione che egli pone alle raccomandazioni pre e post-operatorie».
In un mondo che ha visto cambiamenti velocissimi negli ultimi anni, imperativo ripensare anche al post-operatorio, molto semplificato per assecondare i ritmi di vita delle nuove generazioni. Quali sono le più importanti raccomandazioni post-operatorie?
«Prima fra tutte l’osservanza del riposo da qualunque attività stancante: nessun esercizio fisico intenso o sollevamento di pesi. Non fumare: il fumo rallenta i processi di guarigione, comporta una riduzione delle fibre elastiche di tutto l’organismo. Fra gli organi più colpiti dal tabagismo c’è l’apparato cardiovascolare: agisce sui piccoli vasi sanguigni, restringendone il calibro e peggiorando la vascolarizzazione. Quando si esegue un intervento di chirurgia estetica si agisce su tessuti come derma e tessuto adiposo irrorati proprio dai capillari, e questo può portare ad una sofferenza di tipo vascolare. Rispettare il calendario delle visite post-operatorie: dopo l’intervento il paziente è chiamato a tornare dal chirurgo per i controlli. Infine è molto importante indossare la guaina contenitiva post-operatoria per accelerare il processo di guarigione».
La rivincita della funzionalità sull’estetica: una chirurgia plastica non più intesa come fiera delle vanità o come ricerca della perfezione, perché il valore del corpo umano non risiede solo nella sua immagine, ma soprattutto nel suo benessere.

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Pubblicato da:
Fabio Russello
Tag: dossier-medicina