«Abbiamo provato un’emozione indescrivibile». Inizia così il messaggio commosso di Suor Maria Cecilia delle suore benedettina di via dei Crociferi a Catania. «Domenica, dopo la messa delle 9, nella cancellata di via dei Crociferi abbiamo trovato diversi mazzi di fiori tutti bianchi: rose, garofani, iris, margherite. Li abbiamo sistemati all’interno della nostra chiesa, suddivisi dinnanzi nell’area coro dell’adorazione, davanti al tabernacolo, dove preghiamo per la città, dinnanzi l’affresco di S. Agata, nella zona noviziato, affinché la nostra patrona ci mandi nuove vocazioni. Quello che ci ha emozionato è l’aver intuito che i fiori sono stati collocati dai devoti catanesi nello stesso giorno, nello stesso luogo in cui solitamente cantiamo».
In questo gesto, inaspettato, ma gradito, le benedettine leggono un significato più profondo, che le riempie di responsabilità. «I devoti di Agata hanno capito che la festa in questo tempo di pandemia è stata una festa tutta interiore, ma non per questo di minor valore. I catanesi hanno capito che abbiamo eseguito il canto di Agata anche dentro il monastero, con la stessa fede. Ci hanno confermato che sanno che noi continuiamo a pregare per Catania, per tutti i cittadini per tutti i devoti». A commuovere ulteriormente le benedettine è il colore dei mazzi scelto dai fedeli. «Hanno scelto il bianco, colore vicino alla nostra consacrazione monastica.
È stato un omaggio a S. Agata e un omaggio a noi suore. Magari un seguito dello “Speciale S. Agata” in cui avete voluto che si parlasse del nostro canto anche quando non era previsto. Queste sono le vere cose belle che ci uniscono e ci fanno sentire un tutt’uno. Noi oggi con quei fiori, nell’intimo, nella commozione più dolce, nella tenerezza della gratitudine al Signore, abbiamo sentito il grande abbraccio della città nella fede, nel nome di Agata, che ci riempie di affetto e di responsabilità».