Catania
Etna Comics, Alessandro Borghi e il cinema: «Mi innamoro dei personaggi»
"Non sognavo di fare l'attore e diventare famoso, non mi interessava e non sapevo neanche cosa si facesse per iniziare."
‘’Non ho una formazione classica, eppure il cinema mi emoziona ed è in grado di rendermi felice. La prima volta che sono rimasto senza parole davanti a qualcosa è stato quando mi hanno portato a vedere Toy Story’’ -. L’attore racconta ciò che per lui è il cinema con simpatia ed emozione e parla della sua esperienza durante la realizzazione di un film. ‘’Io non ho una tecnica o un metodo e quando guardo le interviste dei miei attori di riferimento mi chiedo «ma sembro scemo quando non riesco a dare una spiegazione logica di quello che mi accade sul set?’’ – domanda a cui l’attore ha trovato una risposta negli anni -. ‘’Nonostante abbia studiato recitazione, non mi sono mai costruito gli strumenti per farla diventare una cosa tecnica. La parte tecnica nel mio lavoro arriva sempre quando sono un pochino in difficoltà. Seguo un flusso che ha molto a che fare con il divertimento in questo lavoro: leggo una cosa, me ne innamoro, mi innamoro dei personaggi e faccio dei pensieri basici su di loro. Il mio metodo è l’osservazione ma non so come riesco a trasformarla in pratica’’.
Alessandro Borghi rileva, inoltre, di star studiando per un nuovo progetto, del quale non ha spoilerato nulla, grazie al quale è riuscito a comprendere la differenza tra la perseveranza e l’ostinazione. “Ho scoperto di essere un perseverante, non un ostinato. La perseveranza è una cosa ciclica e ogni tanto devi raggiungere un obiettivo superando una serie di ostacoli. L’ostinazione, invece, è il rincorrere una cosa senza raggiungere nessun tipo di risultato ma convincersi che un giorno arriverà.” Alessandro spiega di non essere ostinato perché, nonostante il mondo del cinema gli piaccia, avrebbe rinunciato a questa passione per poter lavorare e vivere una vita dignitosa.
“La mia famiglia ha sempre lavorato e anch’io ho lavorato fin da giovanissimo. Non sognavo di fare l’attore e diventare famoso, non mi interessava e non sapevo neanche cosa si facesse per iniziare.” L’attore rivela di aver iniziato a recitare per caso e, nel mentre, si dedicava anche ad altri lavori. Il mondo del cinema, però, gli rubava del tempo prezioso per un lavoro “vero”, come lui stesso l’ha definito, così che, se non fosse cambiato nulla entro i suoi trent’anni, avrebbe sacrificato questa sua passione. ‘’Stefano Sollima mi ha letto nel pensiero, mi ha scelto per fare Suburra e poi è iniziato tutto’’. Una carriera, fortunatamente, tutta in salita. Dopo il successo di Suburra, Alessandro Borghi riceve il David di Donatello come miglior attore grazie all’interpretazione di Stefano Cucchi in ‘’Sulla mia pelle’’ sino al ruolo di protagonista in ‘’Diavoli’’, una co-produzione internazionale tratta dall’omonimo romanzo e, come suo ultimo progetto uscito in sala, la trasposizione cinematografica de ‘’Le otto montagne’’, uno dei progetti che ha preferito girare.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA