Etna Comics 2024: Itziar Ituño si racconta ai fan

Di Paola Palermo / 08 Giugno 2024

Altro attesissimo ospite della 12ªedizione dell’Etnacomics è stata l’attrice Itziar Ituño, protagonista del fenomeno mondiale La casa di carta, che ha raccontato ai fan la sua esperienza sul set.


“Il personaggio di Raquel Mourillo era pensato per prima e seconda stagione, dopo l’esito mondiale della serie si è pensato di sviluppare il personaggio – afferma l’attrice –. Passando dalla polizia a un membro della banda. Non succede quasi mai che un personaggio puó avere così tanti ruoli differenti e questo mi ha arricchito tanto”.

Itziar, ha di fatto visto evolvere il suo personaggio e ha confessato di sentirsi più comoda nel ruolo di Lisbona: “peró se penso a Raquel penso a una donna forte e determinata, una donna che ha potere in un mondo in cui di solito lo hanno gli uomini” racconta l’attrice.


L’ispettrice e poi membro della banda ha confessato della sua iniziale titubanza nell’accettare il ruolo, originaria di Bilbao, non era molto entusiasta del trasferimento che avrebbe dovuto compiere verso Madrid: “È stata mia madre a spingermi ad andare, la ringrazieró per sempre”.

Il successo mondiale della serie Netflix ha svoltato la carriera dell’attrice, che racconta: “Credo che abbiano combaciato una serie di elementi, i personaggi in cui ognuno si puó immedesimare, i colori e la maschera che rompono lo schema, il ritmo quasi rock and roll che ti lascia impaziente di vedere un altro episodio – prosegue Itziar –. Ma soprattutto è la storia alla Robin Hood che c’è dietro, si manda un messaggio significativo”.


L’attrice si è poi espressa riguardo un futuro della serie o un possibile spin-off sul personaggio di Raquel-Lisbona: “Sarebbe interessante conoscere di più su di lei, ma sono sono dell’idea che allungare troppo le storie rischia di far perderne il sapore”.


Itziar Ituño ha anche parlato della sua formazione artistica e della sua attuale preoccupazione riguardo il mondo del cinema: “Io credo che le piattaforme streaming stanno un po’ uccidendo il cinema, a me dispiace perchè io amo quel rituale collettivo di ridere o piangere insieme, ci unisce – per poi concludere –. Non ci isoliamo da chi abbiamo intorno per stare davanti il telefono, guardiamo chi abbiamo accanto e voi giovani siate promotori di un cambio nella società di oggi”.


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