Acqua
La depurazione è una priorità per il futuro
Il Commissario Nazionale alla Depurazione, svela le criticità di Catania e l'urgenza di interventi decisivi per risolvere la crisi idrica e ambientale: dal riuso delle acque alla modernizzazione degli impianti, una strategia per salvaguardare il territorio e la salute dei cittadini
Si fa tanto parlare di depurazione. Ma forse non tutti hanno le idee chiare sull’argomento. E non tutti hanno ancora ben capito che sulla depurazione si gioca grande parte del futuro delle nostre città e di chi è chiamato a viverci e a lavoraci. E a tal proposito prova a fare chiarezza il Commissario nazionale alla depurazione Fabio Fatuzzo.
«Noi siamo chiamati a rendere finalmente pulito e salubre l’ambiente in cui viviamo. Per essere più chiari dobbiamo fare in modo che si eviti di versare nel sottosuolo o a mare tutti nostri reflui civili che poi tanto civili non sono trattandosi nella maggior parte dei casi di acque nere che vengono scaricate dalla lava nel sottosuolo, ma bisogna tener conto che la lava non filtra tutto e molti rifiuti vanno a inquinare ciò che esiste nel sottosuolo: vanno a finire nelle falde acquifere e quindi con gravi pericolo di inquinamento».
Poche parole per descrivere alla perfezione un quadro per niente edificante.
Dica Commissario, a Catania la situazione è davvero così tanto compromessa?
«Forse non tutti sanno ancora che a Catania solo il 20% della popolazione è servito dalle fognature mentre è necessario, direi indispensabile, che si arrivi nel più breve tempo possibile al 100%. Questa carenza strutturale della Sicilia e di Catania è stata sanzionata dall’Europa che ha contestato diverse infrazioni nel settore depurazione. Per queste infrazioni l’Europa ha imposto gravi sanzioni all’Italia con il pagamento di 60 milioni di euro annui per i tanti cittadini che non sono collegati a una rete fognaria efficiente. Ma non finisce qui. Fino a ora sono stati sanzionati solo i grossi centri urbani adesso si prevedono sanzioni anche di centri minori. Abbiamo perso troppo tempo in passato e chi non capisce che di tempo a disposizione non ne abbiamo più non vuole bene al suo Paese. Le chiacchiere devono far parte del passato quando niente è stato fatto per migliorare questo stato di cose. Una situazione quindi tutt’altro che allegra. Un problema la cui soluzione, che è sotto gli occhi di tutti, non può più essere rimandata».
E qui entra in gioco il ruolo del Commissario.
«Il commissario viene chiamato per accelerare il discorso di depurazione e si avvarrà di uno staff di professionisti competenti. Bisognerà effettuare la depurazione con la raccolta di tutti i reflui, realizzare condotte dove non ci sono e dar vita a impianti di alta tecnologia ed efficienza che devono prevedere il riuso delle acqua di processo. E’ un fatto molto importante. Riuso delle acque significa riutilizzare la risorsa idrica che prima veniva buttata in discarica o destinata a rifiuti. Con i nuovi sistemi di depurazione l’acqua dovrà essere recuperata e utilizzata nei tre settori principali e prevalentemente per le esigenze delle attività produttive industriali o per uso sanitario e cioè pulizie delle strade o altri usi consentiti dal primo livello di affinazione. Nei primi due settori invece l’affinazione deve essere ancora migliore sia in quello agricolo per motivi facilmente intuibili sia nel settore industriale per rispettare le esigenze delle industrie nei loro cicli produttivi».
Un progetto quello del Commissario Fatuzzo che ha già preso il via. Del resto per questo è stato chiamato.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA