Acqua
L’energia Idroelettrica: passato, presente e futuro
Dalle prime ruote idrauliche all'innovazione del micro idroelettrico per un futuro sostenibile
Sebbene molto spesso non venga menzionata quando si parla di rinnovabili e alternative, l’energia idroelettrica rientra appieno in questa categoria ed è probabilmente una delle prime fonti energetiche sfruttate dall’uomo nel corso della sua storia.
Risalgono infatti a greci e romani le prime testimonianze dell’utilizzo dei corsi d’acqua per la macinazione del grano mentre nel Medioevo, e grazie all’influenza degli arabi, ebbe molta diffusione la ruota idraulica per canalizzare l’acqua usata per irrigare i campi. Ma il vero e proprio sfruttamento su larga scala di questa fonte di energia prese il via nel corso del XIX secolo con la rivoluzione industriale.
Per produrre energia dall’acqua si utilizza generalmente un sistema basato sulla caduta controllata del liquido da altezze variabili. L’acqua, proveniente da fiumi, laghi e torrenti, viene bloccata in un invaso grazie a dighe naturali o artificiali in modo da sollevarne il livello rispetto alla centrale di produzione vera e propria che si trova in basso. Tramite condutture, l’acqua viene convogliata a grande velocità verso le turbine che, collegate a generatori, trasformano l’energia cinetica prodotta dal flusso idrico in energia elettrica.
Tra la fine dell’800 e l’inizio del ‘900 sorsero le prime grandi centrali idroelettriche negli Stati Uniti e in Europa. Quella delle Cascate del Niagara negli Usa entrò a regime nel 1881 ed è ritenuta la prima realizzata al mondo. In Italia la prima centrale fu costruita sulla riva destra del fiume Adda nel 1895.
Oggi quasi il 90% dell’energia mondiale prodotta da fonti rinnovabili è costituita dall’energia idroelettrica e, per alcuni paesi come Norvegia, Nuova Zelanda, Svizzera, Canada e Svezia essa rappresenta la principale fonte di energia riuscendo in alcuni casi a coprire gran parte del loro fabbisogno.
In Italia l’energia idroelettrica, la cui produzione si concentra in prevalenza nel nord del Paese, copre tra il 10 e il 15% del fabbisogno nazionale e costituisce quasi il 40% dell’energia prodotta da fonti rinnovabili.
La ricerca scientifica attuale propende verso un utilizzo di questa fonte energetica in strutture e impianti di piccola o piccolissima dimensione in modo da poter sfruttare dighe relativamente piccole e non impattanti sul territorio e sull’ecosistema oppure addirittura a farne a meno usando solo il dislivello naturale dei corsi d’acqua. Il “microidroelettrico”, così è definito il nuovo approccio, pare destinato ad essere il vero futuro di questa fonte di energia naturale, ecologica e rinnovabile.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA