MESSINA – Il gip di Messina ha rinviato a giudizio 10 dei 17 indagati nell’ambito dell’inchiesta sul cosiddetto «Sistema Siracusa». In quattro- l’ex pm di Siracusa Giancarlo Longo, Giuseppe Cirasa, Bruno Gastaldi e Francesco Perricone – hanno chiesto di patteggiare la pena. Il giudice per le loro posizioni ha rinviato al 10 settembre. Davide Venezia, Davide Rapisarda e Ornella Ambrogio hanno scelto il rito abbreviato.
Per i rinviati a giudizio – Alessandro Ferraro, Sebastiano Miano, Fabrizio Centofanti, Giambattista Coltraro, Gianluca De Micheli, Giuseppe Guastella, Vincenzo Naso, Salvatore Maria Pace, Riccardo Sciuto, Mauro Verace – il processo comincerà il 12 novembre davanti alla V sezione del tribunale di Messina.
L’ex pm Longo ha chiesto di patteggiare una pena di cinque anni di carcere e ha «offerto» le dimissioni dalla magistratura. La Procura di Messina, titolare dell’indagine, ha dato parere favorevole.
Il procedimento nasce da una inchiesta dei pm della città dello Stretto, guidati da Maurizio De Lucia, competenti proprio per il coinvolgimento di Longo che all’epoca delle accuse era in servizio alla Procura di Siracusa.
L’inchiesta ha al centro due avvocati, Piero Amara e Giuseppe Calafiore, le cui posizioni sono state stralciate dal filone principale, che per anni hanno pilotato inchieste e fascicoli al tribunale di Siracusa per avvantaggiare loro clienti di peso come i costruttori siracusani Frontino. Longo, in cambio di mazzette e regali, avrebbe messo a disposizione la sua funzione di magistrato condizionando le inchieste.
Amara, che ha iniziato a collaborare coi pm di Messina, con le sue dichiarazioni ha portato, il mese scorso, all’arresto di un ex giudice del Cga siciliano, accusato di corruzione in atti giudiziari e ritenuto un pezzo di quel «sistema Siracusa» finito al centro dell’inchiesta.