Nonostante la regolare iscrizione all’Albo nazionale dei gestori ambientali per la raccolta e il trasporto dei rifiuti, con l’aiuto del figlio avrebbe conferito illecitamente materiale di vario genere in diversi terreni del Siracusano. Nei guai è finito un imprenditore attivo nel settore del trasporto dei rifiuti, destinatario di una misura cautelare interdittiva del divieto di esercitare la propria attività d’impresa per un periodo di 3 mesi.
A eseguire il provvedimento a carico dell’uomo e del figlio sono stati i finanzieri del Comando provinciale di Siracusa, su disposizione della locale Procura. Secondo quanto ricostruito dai finanzieri i due indagati dopo aver prelevato rifiuti di vario genere, tra cui eternit e guaine in gomma, da diversi committenti della provincia, provvedevano al loro sversamento e incendio, causando "nel tempo un grave pericolo per l’ambiente e per la salute dei cittadini".
Nel corso delle indagini i militari delle Fiamme gialle hanno perquisito il deposito dell’impresa e l’abitazione degli indagati, dove sono stati trovati e sequestrati otre 250mila euro in contanti, ritenuti provento dell’attività illecita. Padre e figlio sono stati denunciati anche per furto di energia elettrica: è stata accertata, infatti, l’esistenza di un allaccio abusivo alla rete elettrica nazionale nella loro villa con piscina e nel deposito dell’impresa. Al termine delle operazioni, per entrambi è scattata la misura cautelare interdittiva del divieto di esercitare la propria attività d’impresa per un periodo di 3 mesi per essersi resi responsabili dei reati di abbandono e deposito incontrollato di rifiuti nonché di combustione illecita, mentre i mezzi utilizzati per il trasporto sono stati oggetto di sequestro preventivo finalizzato alla confisca.