SIRACUSA – Avrebbero dovuto depositare ieri mattina la perizia i tre consulenti nominati dal gip del tribunale Carmen Scapellato, nell’ambito delle indagini per la morte del maresciallo dei carabinieri, Licia Silvia Gioia, avvenuta la notte del primo marzo nella villetta di contrada Isola. Ma i periti hanno chiesto di prorogare il termine di 50 giorni per consentire una più oculata ricostruzione della dinamica dei fatti per i quali deve rispondere l’ispettore di Polizia, Francesco Ferrari, marito del sottufficiale in servizio al comando provinciale di Siracusa.
L’indagato, che secondo quanto ipotizzato dal pm Marco Di Mauro deve rispondere del reato di omicidio colposo, era presente ieri mattina in occasione dell’incidente probatorio. In aula anche i genitori del maresciallo Gioia, assistiti dall’avvocato Aldo Ganci, che non hanno avuto alcun contatto con il loro genero.
Non sono bastati, quindi, i 90 giorni chiesti dal consulente del giudice per le indagini preliminari, prof. Domenico Compagnini, perito balistico, coadiuvato dai professori Gatti e Alessio Plebe, per definire la relazione da consegnare al giudice, sulla scorta della quale sarà determinato il proseguo delle indagini.
I periti balistici hanno eseguito alla fine di aprile un sopralluogo nella villa di contrada Isola, e, in particolare, nella camera da letto dove la notte del primo marzo si è consumata la vita del maresciallo Gioia. In quella circostanza hanno partecipato anche i periti nominati dal pm (l’ingegnere Averna e il professore Giuseppe Di Forti), e i consulenti nominati dall’avvocato Stefano Rametta per conto di Ferrari (prof. Orazio Cascio e prof. Carlo Rossitto).
E’ risultato più articolato e difficile ai tre consulenti rispondere ai quesiti posti dal gip Scapellato, che vuole comprendere quale siano state le traiettorie dei proiettili e verificare se la dinamica degli eventi sia compatibile a quella descritta dal marito del sottufficiale dei carabinieri, l’unico a essere presente in camera al momento della tragedia.
Il nuovo incidente probatorio, quindi, è stato fissato per il 4 ottobre sempre davanti al gip del tribunale Scapellato, che attende l’esito dei riscontri sul campo e in laboratorio. In quell’occasione i periti dovrebbero rispondere ai quesiti del giudice per le indagini preliminari e anche a quelli posti dalla difesa del maresciallo Silvia Licia Gioia: Fra gli altri interrogativi, con quale cadenza temporale siano avvenuti i colpi di pistola e se il ragazzino che dormiva in un’altra stanza della villetta abbia udito la sequenza degli spari provenienti dalla camera da letto.