I fantasmi dell’ex Provincia si sentono «ad un passo dalla pazzia». Ieri hanno manifestato, in parte, davanti alla sede della banca Unicredit di piazza Archimede, l’istituto dove la Regione ha versato gli 11 milioni di euro per i loro stipendi. Sono ad un passo dalla rivoluzione e non lo nascondono. Questo perché l’Unicredit ha congelato 2 milioni di euro, degli 11, per un’ipoteca pregressa. Come a dire che dopo settimane di veglia notturna dei lavoratori negli uffici del Libero Consorzio, il miraggio di ottenere tutte le quote fino a dicembre e forse fino alla tredicesima sta per sgretolarsi.
Così come, nonostante lo si sussurri e la verità corra solo sulle chat whatsapp, anche il fronte unito del sindacato sta perdendo i pezzi: se ieri la Cisl ha raccolto una sessantina di dipendenti sotto il palazzo della Prefettura, Cgil, Cisl e Csa hanno dato indicazione ai propri iscritti di attendere, (prima di srotolare nuovamente bandiere e striscioni) l’incontro programmato per la prossima settimana col prefetto Castaldo per provare a trovare una soluzione. Come a dire: «non è più il tempo della pancia – come sintetizza Alda Altamore, segretario provinciale Fp Uil – ma quello del cervello».
Lo pensa anche Franco Nardi, segretario provinciale Fp Cgil: «E’ opportuno seguire prima i percorsi istituzionali. Se non conosciamo ancora le risposta del prefetto, a che serve fare un sit-in proprio sotto i suoi uffici?»
Anche perché «dobbiamo muoverci in maniera coordinata. Se non lo facciamo, rischiamo di non governare più la vicenda. C’è un pericolo di ordine pubblico». Altroché: ieri davanti alla Prefettura i dipendenti presenti ammettevano di essere «ad un passo dalla follia. Ma come – si chiede Marialuisa Lanzafame, una di quelle che si è arrampicata sulle gru per protesta – noi diciamo in famiglia che il peggio è passato, e ci fregano 2 milioni di euro dagli stipendi?»
Per Salvatore Pecora, del Csa, «la banca siracusana della Regione ha commesso un abuso, congelando le somme, e per questo faremo un’azione legale. Non è la cassa del Conzorzio, e non poteva prendere questa decisione». Daniele Passanisi, segretario provinciale Fp Cisl, stentava a contenere la rabbia dei lavoratori: «Gli accordi non sono stati rispettati, perché gli 11 milioni servivano per pagare gli stipendi. I 2 milioni trattenuti per decreti ingiuntivi sono un abuso: eventuali pignoramenti sono possibili da parte del Libero Consorzio, non dalla Tesoreria della banca-cassa della Regione, l’Unicredit». Dai piani altri del Libero Consorzio arriva notizia di una diffida contro l’Unicredit. Da quelli dell’Unicredit di un incontro a breve con i propri legali. Dai lavoratori quella di stare per rispolverare gli striscioni per riprendere le veglie notturne.