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Siracusa: piano spiagge, la parola all’Aula

Di Francesco Nania |

A un anno di distanza dall’insediamento del commissario ad acta, approda nell’aula consiliare il piano di gestione del demanio marittimo. L’appuntamento è fissato per giovedì e servirà a discutere la proposta, avanzata dallo stesso commissario, che, una volta approvata, diventa norma da adottare su tutto il litorale siracusano.

La questione del cosiddetto piano spiagge arriva da molto lontano. Si affaccia con una legge regionale, risalente a dieci anni, fa che impone ai comuni di dotarsi di un piano di gestione del demanio marittimo. Una norma che avrebbe dovuto essere adottata da tutti comuni siciliani compreso quello di Siracusache, per un motivo o per un altro, è rimasto inadempiente a tutt’oggi.

L’inadempienza ha provocato nel luglio dello scorso anno l’invio di un commissario regionale con il solo obiettivo di redigere il piano. Il commissario ha nominato un consulente il quale, con l’aiuto dei funzionari del comune, ha formulato una proposta che avrebbe già da tempo essere valutata dal consiglio comunale, organo cui spetta l’ultima parola e quindi il compito di approvarlo. E il commissario ha completato il proprio compito diffidando il consiglio comunale dall’approvarlo in tempi brevi.

«Da un anno a questa parte, però, quella proposta non è mai approdata in aula – spiega il consigliere comunale di Progetto Siracusa, Salvo Sorbello – Siamo stati costretti noi consiglieri dell’opposizione a raccogliere le firme per inserire l’argomento all’ordine del giorno della prossima seduta».

Della questione si era occupato l’ex assessore comunale ai Lavori pubblici, Alfredo Foti, che a più riprese si era detto disponibile a chiudere la partita, offrendo alla città un piano spiagge che dettasse le regole chiare e lampanti sulla gestione del demanio marittimo. «Dobbiamo ammettere che l’assessore Foti è stato molto solerte e attento alla problematica – dice Sorbello – ma non si comprende perché, ogni volta c’è da approvare un piano, sia esso delle spiagge o quello commerciale, nessuno ha la volontà politica di farlo approvare».

Con il piano spiagge si danno regole certe per il rilascio delle autorizzazioni per l’utilizzo delle aree demaniali a cittadini privati, o per gli accessi al mare. Emblematico, in tal senso, il caso dei solarium, per i quali si sono sollevate non poche polemiche quest’estate (un esempio su tutti, quanto sta avvenendo per quello di Calarossa nella zona di Levante dell’isola di Ortigia). «Con la valutazione e l’esito del piano spiagge – aggiunge Sorbello – si evita di finire in quelle zone grigie dove, per mancanza di regole trasparenti, s’inseriscono a pieno titolo i furbetti che provano a trarre vantaggi».

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