Siracusa, la lite con la nonna, il coltello da cucina e la rissa sul pianerottolo: così un ragazzino ha ucciso Regina

Di Redazione / 11 Dicembre 2024

Ricostruita dagli investigatori l’omicidio di Christian Regina, 40 anni, siracusano di professione imbianchino ma operaio al mercato ortofrutticolo ucciso a coltellate da uno studente di sedici anni, figlio di un noto esponente di un clan siracusano (ma del tutto incensurato).

Sembra che il ragazzo sia intervenuto in soccorso della nonna che, dal balcone di casa chiedeva aiuto perché qualcuno tentava di forzare la porta. A quel punto ha preso un coltello ed ha affrontato il vicino di casa sferrandogli un fendente tra spalla e torace. L’uomo ferito ha cercato di salire la rampa di scala ma è crollato sul pianerottolo morendo dissanguato.

Che cosa è accaduto

L’episodio è avvenuto poco prima delle 21 di lunedì in una palazzina di via Algeri, nel rione della Mazzarona. La ricostruzione, raccolta dagli investigatori della squadra mobile della questura aretusea dopo avere ascoltato la versione del ragazzo, sarebbe racchiusa in quei pochi minuti in cui, rientrando a casa, il sedicenne ha sentito la nonna, che abita nello stesso palazzo, lamentarsi perché qualcuno inveiva cercando di forzare la porta per entrare nel suo appartamento. Il ragazzo ha raccontato di aver sentito Regina urlare “Bastarda, apri”, “Fammi entrare”, “Ti ammazzo”. In preda al panico si sarebbe armato di un coltello da cuina con la lama seghettata da dieci centimetri e con l’arma in pugno, ha affrontato lo sconosciuto. L’uomo continuava – è la versione del ragazzo – a dare calci contro la porta di casa della nonna. Il sedicenne ha raccontato che avendolo visto l’uomo si sarebbe girato di scatto notando una alterazione, come se fosse in preda ad uno stato di ebbrezza alcolica e si sarebbe fatto avanti per aggredirlo emettendo grugniti. A quel punto per difendersi gli avrebbe inferto la coltellata tra la spalla e il petto del malcapitato mentre Regina l’avrebbe aggredito ferendolo al collo forse con una chiave.

La versione del ragazzo

Il ragazzo sostiene, quindi, di avere notato che l’uomo si fosse allontanato salendo la rampa dal secondo al terzo piano come se nulla fosse accaduto per poi, però, stramazzare dissanguato sul pianerottolo.

Giunta la segnalazione al 112, sul posto sono accorse le pattuglie delle Volanti i cui agenti hanno trovato il cadavere dell’uomo in una pozza di sangue. Sul posto anche i poliziotti della scientifica di Catania e il medico legale che dovrà eseguire l’autopsia sulla vittima per accertare se, come sostengono l’indagato e la nonna, accusasse uno stato di ebbrezza alcolica. Nel frattempo, il ragazzo era tornato a casa dove ha confidato alla madre quanto accaduto. Accompagnato dall’avvocato Giorgio D’Angelo, lo studente si è costituito negli uffici della squadra mobile della questura aretusea dove è stato sottoposto ad interrogatorio prima di essere accompagnato al centro di prima accoglienza su disposizione del capo della Procura dei minori, Carla Santocono.

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Pubblicato da:
Fabio Russello