Salta la decisione sull’area da destinare al nuovo ospedale di Siracusa, e ancora una volta il consiglio comunale si trova al centro di contestazioni e accuse. Almeno dell’opposizione che, davanti al rimando della scelta di una locazione adatta a diventare il centro pulsante della sanità aretusea, punta i piedi e alza le barricate, lanciando strali inequivocabili di guerra e disapprovazione.
Le proposte del settore Pianificazione territoriale del Comune, in contrada Tremmilia e lungo la strada per Canicattini si sono trovate fianco a fianco con quella originariamente individuata nell’area della Pizzuta, e quella proposta dalla Commissione Urbanistica, ovvero nell’area dell’ ex ospedale Psichiatrico. A far saltare sui banchi l’opposizione è stata proprio la quantità dell’offerta, 4 opportunità, e quella che è stata definita una «metodologia anomala di trattazione», perché se è vero che le opzioni erano 4, per nessuna di queste è stata presentata una valutazione tecnica.
Non solo: in aula non erano presenti né il primo cittadino Garozzo né l’assessore al ramo; ma è stata l’assenza delle valutazioni a far chiedere all’opposizione che la proposta portata in aula venisse ritirata. Sul fatto che la proposta fosse anomala si è detta d’accordo anche il segretario generale, Danila Costa, che però ha giudicato il metodo regolare. In poche parole, il Consiglio poteva votare, ma in assenza delle valutazioni tecniche si sarebbe dovuto assumere la responsabilità del proprio voto.
Insomma: il consiglio comunale, di fronte alla mancanza di elementi valutativi che potessero motivare una scelta piuttosto che un’altra, ha preferito astenersi dall’esprimere un’opinione attraverso il voto, rimandando il tutto alla prossima seduta.
Tanto è bastato per sviluppare fin dalle prime ore di ieri una vera e propria bagarre. A partire dai rilievi lanciati da Progetto Siracusa, che ha ricordato come proprio la procedura «non corretta», segnalata da tempo, abbia provocato l’ingarbugliamento che impedirebbe al Consiglio di esprimere un voto chiaro e trasparente.
A complicare la trattazione del tema, la posizione dell’Asp 8 di Siracusa, che ha escluso in maniera chiara la possibilità che il nuovo ospedale venga costruito nell’area dell’ ex Onp: gli ex reparti e le strutture centrali sono state rimesse a nuovo e l’idea di rimetterci mano per trasformarle ancora una volta in una struttura sanitaria non è ben vista dalla direzione generale.
Su questo punto l’assessore comunale al Bilancio, Gianluca Scrofani, si è detto stupito e dispiaciuto, soprattutto perché in «ballo ci sono circa 16 milioni di euro di espropri», ribadendo che nel corso della prossima seduta del civico consesso si dovrà tener conto di tutte le valutazioni tecniche del caso, ma rimanendo anche convinto che la soluzione migliore per costruire il nuovo nosocomio siracusano sia proprio l’area della Pizzuta.
Il piatto forte della protesta seguente al nulla di fatto partorito dalla seduta del consiglio comunale dedicato alla scelta dell’area per costruire l’ospedale è però rappresentato dalla fetta d’opposizione riunita intorno al gruppo che fa riferimento al deputato regionale Enzo Vinciullo.
«Abbiamo a che fare con degli assoluti principianti – ha tuonato il presidente della commissione regionale Bilancio, scartabellando cartine e piantine del costruendo polo sanitario – gente che non si sarebbe dovuta presentare neanche alla Corrida di Corrado».
Ma i riferimenti televisivi tirati in ballo non terminano qui: «Che diavolo di senso ha avuto presentare tutte quelle proposte? Busta numero 1, 2 o 3? Siamo al Rischiatutto?». I motivi della protesta dell’opposizione alle aree proposte in Consiglio sono circostanziati: per l’area di contrada Pantanelli sussisterebbe un rischio idrogeologico attestato dal Genio Civile. Contrada Tremmilia: sarebbe stato lo stesso dirigente dell’ufficio legale del Comune di Siracusa, Salvatore Bianca, a parlare di un contenzioso aperto con i proprietari di alcuni terreni, oltre ad una passata posizione negativa assunta dalla Sovrintendenza per un’eccessiva vicinanza alla mura dionigiane. La terza area, contrada Pizzuta, indicata nel 1984 e poi nel Piano Regolatore del 1986 e considerata valida fino ad oggi, è quella che non ha incontrato opposizione particolare in seno al consiglio comunale. E poi la quarta area, quella dell’ex Onp, e sulla quale i vertici dell’Asp però hanno posto il loro vieto, proprio perché destinata ad una “cittadella della salute”, in previsione di cui i padiglioni preesistenti sono stati ristrutturati e ammodernati. Costruirsi il nuovo ospedale corrisponderebbe ad un cambio in corsa che butterebbe al vento i milioni di euro già programmati per il nuovo progetto.
Intanto, ieri sera è tornato a sedere il consiglio comunale. L’unico provvedimento adottato con 12 voti a favore e 10 contrari è stato quello relativo all’istituzione del collegamento con bus turistico da Siracusa alla penisola di Thapsos. Punto all’ordine del giorno, passato con tre voti trasversali. Altro argomento affrontato ma non esitato a causa del venir meno del numero legale, è legato all’istituzione del premio Archimede per l’eccellenza in agricoltura.