Fuochi d'artificio illegali, sparati senza permesso a qualsiasi ora del giorno e della notte e che, talvolta, pare sottintendano pure messaggi criptomafiosi, stanno ponendo una attualissima domanda di controllo del territorio posta alle nostre Prefetture. Ma quello che è accaduto venerdì notte alla Riserva naturale Saline di Priolo è un fatto sinora inedito: questi fuochi, fatti esplodere da ignoti lungo il muro di recinzione della Riserva, hanno fatto scappare l'intera colonia nidificante di fenicotteri dell’area protetta gestita dalla Lipu. La ciclica migrazione di fenicotteri è il fiore all'occhiello di questo sito del Siracusano, posto a ridosso del zona industriale, simbolo di una inversione di tendenza da una decennale devastazione ambientale. Il fatto è stato denunciato dai gestori della Riserva: "Un atto ignobile – dicono – che ha prodotto un danno naturalistico non quantificabile. Gli animali, quest’anno – spiegano – già in difficoltà per l’elevato livello idrico del pantano a seguito delle forti piogge dello scorso autunno, non avevano comunque mancato all’appuntamento con l’area protetta priolese e, un gruppo, si era comunque insediato nel sito deponendo un buon numero di uova".
Amara è stata dunque la scoperta, all'arrivo del personale e dei volontari Lipu, nel non trovare gli uccelli sul nido: "E ancora più amara – sottolineano – la scoperta del motivo dell’abbandono: una batteria di fuochi d’artificio posta proprio a ridosso dell’area protetta". I volontari Lipu hanno aggiunto che "oltre a essere un pesante e inutile spavento per la fauna selvatica, i fuochi d'artificio risultano essere un pericoloso innesco di incendi, che con queste temperature estive, possono trasformarsi in incendi devastanti".