“Abbiamo un’attenzione particolare verso il progetto di recupero di quest’area. – ha affermato Vittorio Sgarbi – Mi pare che non esiste un vincolo di destinazione e se esistesse sarebbe dannoso. E visto che non c’è non va evocato, come fa Legambiente, come se fosse un deterrente per non agire. La possibilità che la tonnara diventi un luogo di accoglienza è un nostro obiettivo. Non solo un’accoglienza rivolta alla ricchezza, ma anche verso i profughi. Puntiamo a far diventare quest’area un posto per accogliere persone: è l’unica cosa logica da fare. Il blocco della destinazione per lasciarla come tonnara inabitata da uomini è una scelleratezza di menti malate che non conoscono cosa vuol dire vincolo e rispetto e vogliono soltanto l’abbandono e la rovina”.
Sgarbi ha marcato la netta distanza dalle posizioni ambientaliste. “Rigetto la visione di Legambiente – ha aggiunto Sgarbi – e ribadisco quanto detto alla sovrintendente di Siracusa: il rigore negli interventi che sia tale da lasciare tutta la poesia e anche i materiali, tutto quello che è possibile, con il massimo dell’attenzione, auspicando che vi sia un mutamento di destinazione perché questo posto diventi luogo di accoglienza”.
L’assessore regionale ha visionato ogni angolo della struttura, districandosi tra rovi, calcinacci e un senso generale di sfacelo ed abbandono, chiedendo informazioni su un’area di grande valenza storica come la Tonnara di Capo Passero. Sgarbi ha sottolineato, in più d’una circostanza, l’opzione riservata anche ad un’eventuale accoglienza verso i profughi all’interno della struttura della tonnara. “Sarebbe buona cosa se ci fosse accoglienza per profughi – ha precisato l’assessore regionale – e voglio vedere se a qualcuno non va bene. Se poi si passa a persone che arrivano qui pagando per vivere in un luogo bello, non mi scandalizzo. Non ho l’obiettivo di favorire un privato rispetto ad una funzione pubblica. Se non lo fa il pubblico, la Regione o lo Stato, ma lo fa un privato, farlo è meglio che non fare niente. Destinare questo splendido luogo alle persone è l’unica decisione logica e sensata, sia come accoglienza sia come soggiorno libero. Qualunque polemica che nasce in nome del vincolo di destinazione è una stupidaggine di menti perverse che vogliono solo la distruzione e il disfacimento delle cose”.
Totale ed incondizionato è l’appoggio alla posizione della sovrintendente aretusea, Rosalba Panvini. “La mia posizione – ha concluso Vittorio Sgarbi – rafforzerà quella della sovrintendente che ha fatto una lettera di autorizzazione giusta, precisa e che va sottoscritta fino in fondo, senza temere veti di qualunque istituzione privata che si arroga di avere la forza e i vincoli di chissà quale visione morale. Nessuno ha difeso i monumenti più di me mentre altri hanno taciuto quando si distruggeva l’ambiente con l’eolico e il fotovoltaico”.
A rafforzare le posizioni di Vittorio Sgarbi è intervenuto anche Nicolò Costa, docente universitario a Roma Tor Vergata ed esperto di temi legati al marketing turistico, collaboratore dell’assessore regionale. “L’iniziativa privata per il recupero della tonnara di Capo Passero, con le prospettive di utilizzo indicate da Sgarbi, – ha affermato Costa – rappresenta una straordinaria opportunità di sviluppo per questo comprensorio”. Per l’assessore alla cultura del comune di Portopalo, Rossella Micieli, “occorre prendere al volo, senza se e senza ma, questa opportunità che ci viene offerta dai privati”.