NOTO – Questa volta a far “arrabbiare” don Fortunato Di Noto, il fondatore di Meter, l’associazione che da quasi 30 anni lotta contro la pedofilia e la pedopornografia, non è stato l’ennesimo scandalo con al centro bambini incolpevoli e sfruttati per cose assurde. Questa volta a far “arrabbiare” il parroco avolese simbolo della lotta impari tra piccoli indifesi e quella parte, per fortuna minima, del mondo dei grandi che li vede come giocattoli con cui soddisfare fantasie assurde, ci ha pensato il ministro Maria Elena Boschi, la quale ha recentemente comunicato le nomine dei nuovi rappresentanti delle associazioni che completano, così, la composizione dell’Osservatorio per il contrasto della pedofilia e della pornografia minorile. Il ministro alle Riforme costituzionali, però, sembra essersi dimentica dell’associazione Meter di don Fortunato Di Noto, una di quelle che da anni si batte sull’argomento.
Da Roma sono stati scelti il professore Ernesto Caffo di Telefono Azzurro Sos, Cristiana De Paoli di Save the Children Italia e Federica Giannotta di Terre des Homme. Lo spazio, o forse la volontà, di inserire anche Meter, non si è trovato/trovata e al parroco avolese, fresco del 25° anniversario di sacerdozio, non è restato che affidarsi alla rete per un piccolo, quanto diretto, sfogo.
“Fanno – si legge sul profilo Facebook di don Fortunato – le nuove nomine e i rappresentanti delle associazioni per l’Osservatorio nazionale contro la pedofilia e la pedopornografia in Italia e nominano Meter Onlus, inserendo sempre e solo le solite. Ma che vi sembra? Mi appello alla vostra e nostra protesta. Ne fui paladino per la costituzione. Per protestare…” e poi inserisce la mail dell’Osservatorio, con cui si chiude il messaggio postato sulla rete ieri pomeriggio.
Lontano da voler montare su una vera e propria polemica, don Fortunato ha tenuto a precisare che l’assenza di Meter, associazione che si occupa di argomenti delicati del genere da oltre 25 anni e che lavora a stretto contatto con le forze dell’ordine di tutto il mondo, rischia di essere un’assurdità. Perché Meter invia migliaia di segnalazioni all’anno alla Polizia postale e l’idea che anche in Italia nascesse un osservatorio è venuta proprio all’associazione avolese.
Che si sia trattato di una dimenticanza poco importa a don Fortunato, così come poco importa la questione della “poltrona”. Quello che importa è che Meter, l’associazione più importante in Italia per la lotta alla pedofilia e alla pedopornografia è stata esclusa da un importante tavolo di lavoro come quello dell’Osservatorio e questo rischia di essere “un danno per la lotta alla pedofilia”.