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La storia

Lentini, continua la maledizione della “munnizza”: autorizzata la realizzazione di una nuova discarica. La Regione però nega

Si alzano le barricate per evitare di diventare la pattumiera della Regione

Di Rosanna Gimmillaro |

Quella dei rifiuti per la Sicilia è di certo l’emergenza più grave e Lentini ne rappresenta sicuramente l’epicentro. Continua la rivolta dei cittadini di tutto il territorio della zona nord del Siracusano, a partire dalle forze politiche locali, dopo il decreto con cui l’assessorato regionale al Territorio e Ambiente, retto da Giusi Savarino, ha espresso parere favorevole – ossia giudizio positivo di compatibilità ambientale – per la realizzazione di una nuova discarica di rifiuti non pericolosi in contrada Scalpello. Si tratta di un progetto presentato dalla società Gesac srl, che da quanto si apprende, sarebbe riconducibile alla famiglia Leonardi, ex proprietaria della Sicula Trasporti, società al centro dell’inchiesta “Mazzetta Sicula”.

L’idea venne alla luce nel 2020 quando la stessa ditta inviò all’assessorato regionale l’istanza per ottenere l’autorizzazione per una nuova discarica su un’estensione di circa 21 ettari e una volumetria di 2.752.538 metri cubi. .La notizia che il territorio sarebbe stato calpestato ancora una volta sortì l’effetto di una bomba tanto da sollevare la rabbia di amministratori e cittadini che scesero in campo e si organizzarono con sit-in e manifestazioni. In tanti si unirono in una sorta di “passeggiata pacifica” in contrada Scalpello per andare a vedere di persona quel luogo, poco distante dal lago di Lentini e dal centro abitato, dove qualcuno aveva deciso di realizzare l’ennesima discarica.

Come a voler dire munnizza sopra munnizza, a discapito dei cittadini che vivono nelle zone limitrofe, stanchi di rimanere con le finestre chiuse per non sentire l’odore di spazzatura. Il grido si leva ormai da anni è sempre lo stesso : «Lentini ha già dato in termini di malattie: conta un numero elevato di morti per leucemia, non può diventare la pattumiera della Sicilia e non può essere calpestata dai politici di turno che non hanno mai trovato una soluzione. Tutti ne parlano ma nessuno riesce a risolvere il problema.E ora l’incubo ritorna. Dopo quattro anni l’arrivo del decreto nei Comuni di Lentini e Carlentini, protagonisti di battaglie contro la realizzazione e l’ampliamento di qualsiasi discarica, ma soprattutto di pareri negativi espressi in sede di consiglio comunale, ha sollevato la polemica dei sindaci Rosario Lo Faro e Giuseppe Stefio, i quali, oltre a manifestare un forte dissenso hanno dichiarato di aver affidato l’incarico a un legale al fine di ottenere l’annullamento del decreto.

Nemmeno l’arrivo, ieri mattina, di una nota attraverso la quale l’assessorato regionale all’Ambiente «precisa di non aver rilasciato alcun provvedimento autorizzatorio unico regionale (Paur) né, tantomeno, approvato la realizzazione dell’impianto», è riuscito a fermare la protesta. Domani conferenza stampa fissata alle 11 nei locali della biblioteca comunale di Lentini, per rendere nota la posizione delle due amministrazioni comunali. «È una decisione che mortifica ancora una volta il nostro territorio e le nostre comunità- dichiarano Lo Faro e Stefio – in spregio ai pareri negativi, più volte esposti. Si fa appello alle cittadinanze intere a supportare tutte le iniziative che i due enti decideranno di promuovere». A prescindere dall’esito della conferenza, la risposta dei cittadini, dei comitati a difesa del territorio, delle associazioni e di tutti gli schieramenti politici non si è fatta attendere: «Scendiamo in campo per fermare chi vuole trasformare la nostra città in una grande pattumiera».

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